Ricercatori suggeriscono la possibilità di sviluppare un vaccino contro l’Alzheimer

eLIFE descrive la possibilità di neutralizzare il rischio genetico dell’Alzheimer per il 50-80% della popolazione.

di MIT Technology Review Italia

Ricercatori del UT Southwestern Medical Center sono riusciti a neutralizzare quello che credono essere il fattore principale dello sviluppo del morbo di Alzheimer in tarda età. La loro ricerca potrebbe condurre allo sviluppo di un farmaco capace di prevenire l’insorgere della malattia nel 50-80% di adulti a rischio, se somministrato a partire dai 40 anni d’età.

Il Dr. Joachim Herz, biologo molecolare del UT Southwestern Medical Center, e colleghi intendono trovare un modo per prevenire l’Alzheimer. Pubblicata su eLife, la ricerca studia come neutralizzare, in largo anticipo, il meccanismo della proteina ApoE4, responsabile del trasporto di lipidi e colesterolo in giro per il cervello. Ci sono 3 tipologie principali di ApoE. Le ApoE4 promuovono l’accumulo di beta-amiloidi, responsabili della formazione delle placche osservabili nei cervello di pazienti affetti da Alzheimer.

La maggior parte delle ricerche sull’Alzheimer si sono concentrare sull’interrompere la formazione di aggregati di di proteine tau e amiloidi a degenerazione avviata. La squadra del dr. Herz, ha scoperto che le ApoE4 sono alla radice di interruzioni nella circolazione delle proteine associate al riciclo di vescicole di trasporto intracellulari degli endosomi. Abbassando il pH di questi endosomi, rendendoli quindi più acidi, i ricercatori del UTSW è possibile liberare il cervello da queste interruzioni. Il risultato è stato ottenuto inibendo la proteina NHE6 sia geneticamente che da un punto di vista farmacologico.
Gli inibitori di NHE6, sono piccole molecole economiche da cui si potrebbero, un giorno ricavare pillole accessibili a tutti, capaci di prevenire l’Alzheimer come le statine aiutano a prevenire i rischi cardiovascolari.

(lo)

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