Regolatori e forze dell’ordine continuano a violare gli iPhone

La violazione di dati crittografati non è sempre opera dei “cattivi”.

di Jamie Condliffe

Sapevamo che i tentativi dei governi di violare la crittografia non si sarebbero fermati al caso Apple Vs FBI; Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti sta ora cercando nuovamente di infrangere le barriere della crittografia.

Forbes riporta come la polizia stia ricorrendo alle impronte digitali di individui deceduti per accedere ai loro smartphone. Motherboard sostiene che il Dipartimento di Stato abbia acquistato per $15.000 un dispositivo sviluppato da Grayshift, una società composta da ex dipendenti Apple, per sbloccare iPhone.

Stando al New York Times, invece, il Dipartimento di Giustizia starebbe nuovamente premendo le società tech perché allestiscano delle backdoor nei dispositivi crittografati.

Secondo NYT, FBI e ufficiali del DoJ sarebbero “convinti che meccanismi posti per consentire l’accesso ai dati possano essere progettati senza indebolire troppo le protezioni dei dispositivi dagli attacchi hacker”.

Una simile ipotesi è fattibile? Con le tecnologie attuali, non proprio, ma un recente rapporto della National Academy of Sciences e una inchiesta del Times sostengono che alcuni ricercatori – inclusi alcuni team di Microsoft, UC San Diego, Intel ed MIT – stiano cercando di riuscire nell’intento.

(MO)

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