Profilazione della realtà

Sandy Pentland sta usando i dati raccolti dai telefoni cellulari per capire qualcosa di più sul comportamento umano e le interazioni sociali.

di Kate Greene

Chi

Sandy Pentland, MIT

Caratteristiche

La profilazione della realtà personale inferisce le relazioni e i comportamenti umani applicando algoritmi per la ricerca di dati alle informazioni raccolte da sensori di telefoni cellulari che possono valutare la posizione geografica, l’attività fisica e altro.

Sviluppi

I modelli generati dall’analisi dei dati di individui e gruppi apriranno la strada alla determinazione automatica di contesti di sicurezza, assistenti personali intelligenti e al controllo della salute personale e comunitaria.

Contesto

I telefoni cellulari sono ora abbastanza sofisticati da raccogliere e analizzare dati sul comportamento personale; i ricercatori stanno sviluppando tecniche che consentano loro di classificare efficacemente queste informazioni.

Ogni volta che si usa il telefono cellulare, si lasciano alle spalle una serie di informazioni. Il telefono lancia impulsi verso le torri cellulari più vicine, rilevando la sua posizione. Il fornitore di servizi registra la durata della chiamata e il numero digitato.

Alcune persone non apprezzano di lasciare queste tracce digitali al loro passaggio. Sandy Pentland, invece, crede profondamente nel loro valore. In realtà, il professore di scienza e tecnologia dei media del MIT vorrebbe che i telefoni raccogliessero ancora più informazioni sui loro utenti, registrando tutte le loro caratteristiche, dall’attività fisica alle cadenze conversazionali. Con l’aiuto di alcuni algoritmi, sostiene Pentland, questa informazione potrebbe aiutarci a capire cosa fare o quali persone incontrare. Potrebbe anche consentire di produrre apparecchi più semplici da usare, per esempio determinando automaticamente scenari di sicurezza. Ancora più importante, i dati dei telefoni cellulari potrebbero chiarire le dinamiche nei posti di lavoro e lo stato di benessere delle diverse comunità, seguire lo sviluppo di una possibile malattia e fornire indizi sulla salute delle persone. Pentland, che ha esaminato i dati raccolti da apparecchi mobili per un decennio, definisce la sua attività “profilazione della realtà”.

“La mia tecnologia”, spiega Pentland, “pone attenzione agli schemi che si presentano nella vita quotidiana e usa queste informazioni per aiutare a determinare modelli di privacy, condividere le cose con altre persone, comunicare con loro; in poche parole, vuole semplificare le nostre vite”.

I ricercatori hanno raccolto dati dal mondo fisico per anni, afferma Alex Kass, che è responsabile dei progetti sulla profilazione della realtà ad Accenture, un’azienda di servizi di consulenza e di management tecnologico. I sensori negli impianti industriali dicono agli operatori se ci sono problemi alle macchine e le telecamere monitorano il flusso del traffico sulle autostrade. Ma ore, dice Kass, “la profilazione della realtà si sta personalizzando”.

Entro qualche anno, prevede Pentland, questa tecnologia si diffonderà grazie alla proliferazione e all’alto livello di sofisticazione dei cellulari. Molti apparecchi portatili hanno ora la capacità di elaborazione di computer desktop di fascia bassa e sono in grado di raccogliere dati di diverso tipo, grazie a congegni come i chip GPS che monitorano la posizione. I ricercatori come Pentland sono impegnati a dare un senso a tutte queste informazioni.

Per creare un modello accurato della rete sociale di una persona, per esempio, il gruppo di Pentland mette insieme la registrazione della chiamata telefonica con l’informazione sulla sua vicinanza con altri apparecchi, che viene continuamente raccolta dai sensori Bluetooth. Con l’aiuto dell’analisi fattoriale, una tecnica statistica comunemente usata nelle scienze sociali per spiegare le correlazioni tra variabili multiple, il gruppo ha identificato una serie di schemi nei dati e li ha trasformati in mappe di relazioni sociali. Queste mappe potrebbero essere utilizzate, per esempio, per suddividere le persone che si trovano nel nostro indirizzario in amici, membri familiari, conoscenti o colleghi. A loro volta, queste informazioni si potrebbero usare per stabilire automaticamente scenari di privacy, consentendo, per esempio, di accedere ai nostri programmi solo ai familiari. Con a disposizione anche i dati sulla posizione geografica, il telefono può prevedere quando ci troveremo nelle vicinanze di qualche persona inserita nella nostra rete. In una pubblicazione di maggio 2007 Pentland e il suo gruppo hanno mostrato che i dati del telefono cellulare permettevano ai ricercatori di definire accuratamente le reti sociali di circa 100 studenti e professori del MIT. Si potevano anche stabilire precisamente i luoghi in cui si sarebbero incontrati con gli altri membri delle loro reti in un qualunque giorno della settimana. L’informazione sulla rete di relazioni potrebbe avere implicazioni ancora più ampie. All’inizio di questo anno, Nathan Eagle, un ex studente laureato del MIT che ha introdotto la nuova tecnologia nel laboratorio di Pentland, si è spostato al Santa Fe Institute, nel New Mexico, dove è intenzionato a usare i dati dei cellulari per migliorare gli attuali modelli di calcolo della diffusione di malattie come la SARS. Gran parte dei modelli epidemiologici non confortano le loro previsioni con dati dettagliati relativi a dove e con chi le persone passano il loro tempo, sostiene Eagle. L’aggiunta di informazioni sulla vicinanza e il tipo di relazione renderebbe questi modelli molto più accurati. “L’aspetto interessante è vedere che una malattia si diffonde in rapporto a chi ha subito il contagio iniziale”, conclude Eagle.

Grazie ai nuovi sensori nei telefoni cellulari, per esempio il microfono o gli accelerometri inseriti negli ultimi apparecchi come l’iPhone di Apple, i benefici della profilazione della realtà si potranno forse estendere alla salute personale, afferma Pentland. Alcuni indizi della presenza di uno stato depressivo, per esempio, si possono riscontrare nel modo in cui una persona parla; chi è depresso parla più lentamente, una caratteristica che il software per l’analisi del linguaggio su un telefono potrebbe riconoscere più facilmente di amici e familiari. Sensori telefonici per il controllo del movimento potrebbero rilevare piccoli cambiamenti nell’andatura, uno dei primi indicatori di malattie come il morbo di Parkinson.

Mentre le promesse legate alla profilazione della realtà appaiono decisamente incoraggianti, l’idea di raccogliere una grande massa di informazione personale fa sorgere immediatamente una serie di domande intorno alla privacy, ammette Pentland. Egli ritiene che sia fondamentale che questa tecnologia non venga imposta in alcun modo. Ma le leggi formali rimangono indietro rispetto alla nostra capacità di raccolta di dati, continua Pentland, rendendo sempre più urgente una discussione su come la tecnologia verrà usata.

Per ora, comunque, Pentland è profondamente convinto che la profilazione della realtà possa semplificare notevolmente le nostre vita. “Gli apparecchi che abbiamo oggi ignorano completamente ciò che per noi è più importante”, egli spiega. “Possono conoscere tutto delle pagine Web e dei numeri di telefono, ma per noi è essenziale l’interazione con altre persone. Ora, con la profilazione della realtà, possiamo seguire questo processo passo dopo passo e svelarne i misteri più reconditi”.

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