Primo incidente stradale per l’auto di Google

Una delle auto senza conducente di Google ha tamponato un autobus, e molto probabilmente è colpa sua.

di Rachel Metz

Una delle automobili autonome di Google sarebbe responsabile di un tamponamento ai danni di un autobus. È la prima volta che una delle vetture di Google provoca un incidente.

Stando a una notizia pubblicata su Associated Press, che cita le segnalazione di un incidente da parte del Department of Motor Vehicles della California, lo scorso 14 febbraio uno dei SUV Lexus con guida autonoma avrebbe urtato un autobus nel cercare di evitare dei sacchi di sabbia in strada. Nel testare le sue vetture autonome, Google è tenuta ad avere un passeggero a bordo che possa prendere il controllo in caso di necessità; in questo caso, apparentemente, il passeggero pensava di avere la precedenza sull’autobus.

Google ha dichiarato di avere una “responsabilità parziale” nell’accaduto. Sia la vettura che l’autobus viaggiavano a una velocità ridotta – viaggiavano rispettivamente a circa 5 e 25 chilometri orari – e non ci sono stati feriti. L’Associated Press riporta che il DMV è intenzionato a parlare con Google dell’accaduto.

Il rapporto del DMV precisa come il tamponamento sia avvenuto all’altezza di un incrocio trafficato di Mountain View nel pomeriggio del 14 febbraio. Google sta testando le sue vetture autonome dal 2009, ricorrendo sia a SUV Lexus modificati che a un prototipo più piccolo (al mese di gennaio, contava una flotta di 22 vetture Lexus e 33 prototipi, dislocati principalmente a Mountain View e ad Austin, in Texas). Le auto sono state coinvolte in almeno una dozzina di incidenti, anche se finora non ne erano mai state la causa.

Pur presentando un passeggero umano che può prendere il controllo in qualunque momento, la National Highway Traffic Safety Administration – che regola gli standard di sicurezza per le vetture in circolazione negli Stati Uniti – si era recentemente espressa nel merito della responsabilità dell’intelligenza artificiale come “conducente”. Questa dichiarazione aumenta la probabilità che un giorno si possano vendere automobili completamente autonome negli Stati Uniti.

(MO)

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