Persi i dati di 1 milione di utenti

Si può sempre cambiare la password, ma quando i dati spariti riguardano le impronte digitali e le informazioni relative al riconoscimento facciale, si è di fronte a un danno irreparabile.

di Patrick Howell O’Neill

Secondo un articolo del “Guardian”, nel Regno Unito, a Suprema, una piattaforma di riferimento per polizia, banche e aziende militari, è stato scoperto un furto di dati che include le impronte digitali di oltre 1 milione di persone, le informazioni sul riconoscimento facciale, nomi e password non crittografati e altri dati personali.

Le perdite di dati si verificano con regolarità scioccante. Soprattutto da quando le aziende sono passate al cloud negli ultimi anni, varie configurazioni errate e disattenzioni hanno lasciato pubblicamente visibili su Internet montagne di dati privati.

Tuttavia, questo incidente è diverso perché, oltre ai dati personali e alle password, include informazioni biometriche come le impronte digitali e i dati sul riconoscimento facciale.

La perdita di dati rende concreta una delle grandi paure e delle più accese critiche al crescente uso della biometria: si può cambiare il nome utente e la password con un paio di clic, mentre le informazioni sul riconoscimento facciale sono una perdita irreparabile.

Suprema gestisce Biostar 2, un sistema di sicurezza biometrica che controlla l’accesso e la sorveglianza in edifici protetti. La perdita di dati è stata scoperta dai ricercatori israeliani Noam Rotem e Ran Locar e dalla società di sicurezza informatica vpnMentor.

“Dopo aver scoperto la violazione nel database di BioStar 2, abbiamo contattato l’azienda per avvisarli delle nostre scoperte”, hanno scritto i ricercatori.

“Tuttavia, abbiamo trovato BioStar 2 molto poco collaborativa di fronte alle nostre comunicazioni. Il nostro team ha indirizzato numerose e-mail all’azienda, senza ottenere alcuna risposta. Alla fine, abbiamo deciso di telefonare direttamente ai loro dirigenti, ma ancora una volta, BioStar non ha dato cenni di vita”.

La perdita totale è di 27,8 milioni di account e di 23 gigabyte di dati. Circa una settimana dopo la scoperta avvenuta all’inizio di questo mese, il problema è stato risolto.

(rp)

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