Perché mi sono offerto come volontario per il vaccino del Covid-19

In questa intervista, Ian Haydon, un esperto di comunicazioni dell’Università di Washington, spiega perché ha deciso di fare questa scelta e la trafila che ha dovuto seguire per entrare nel gruppo dei primi 45 volontari a cui sarà somministrato il vaccino sperimentale.

di Antonio Regalado

Per fermare il coronavirus abbiamo bisogno rapidamente di un vaccino veloce e di volontari disposti a sperimentarlo. Numerosi vaccini sono in fase di sviluppo, ma il primo ad essere testato sull’uomo sarà quello sviluppato da Moderna Therapeutics, un’azienda che ha precorso i tempi.

Il primo passo è ora una sperimentazione del livello di sicurezza per essere sicuri che il vaccino non sia pericoloso e che provochi una risposta immunitaria. A marzo, è stato chiesto a 45 volontari di presentarsi presso una struttura di Kaiser Permanente, a Seattle. In un modulo di consenso di 20 pagine da loro firmato (si veda link al documento), i volontari si dicono consapevoli del fatto che potrebbero correre dei rischi e che il vaccino non garantisce la copertura. Accettano anche di sottoporsi a una serie di prelievi di sangue nei prossimi mesi, per condividere le loro informazioni genetiche, e di evitare di avere figli durante lo studio. 

Ian Haydon, uno dei volontari, ha accettato di spiegare le ragioni della sua scelta nella seguente intervista.

Lei sarà tra le prime 45 persone a sottoporsi a un vaccino contro il coronavirus. Perché ha deciso di farlo?

È una giusta domanda. Sono un esperto di relazioni pubbliche dell’Università di Washington, in particolare lavoro per l’Institute for Protein Design, che sta facendo ricerche sul Covid-19. Ci sono 35 persone in laboratorio che stanno portando avanti studi sul vaccino. Non sono mai stato coinvolto direttamente in uno di questi studi, ma l’idea di poter dare un contributo è stata il fattore determinante.

Quando sperimenterà il vaccino?

L’8 aprile alle nove del mattino. E una seconda dose circa un mese dopo.

Come è riuscito a entrare in questa sperimentazione?

Direi che è stato, soprattutto, per fortuna. Ho sentito dello studio da un collega del laboratorio che ha condiviso su Slack una comunicazione sull’avvio della fase di reclutamento. Ho inviato, come richiesto, le informazioni sulle mie condizioni di salute. Non mi aspettavo di ricevere una risposta; avevano migliaia di richieste. Ma è successo. Mi hanno fatto una visita di carattere generale e un esame del sangue, e mi hanno spiegato lo studio. Mi hanno chiesto se ero ancora interessato e io ho confermato le mie intenzioni iniziali.

Ha avuto dei ripensamenti?

No. Non vedo l’ora di cominciare.

Quanti anni ha?

Ho 29 anni.

L’ha detto ai suoi genitoriCosa ne pensano?

Ne ho parlato con loro solo quando stavo andando a fare la visita medica. L’ho comunicato solo allora anche alla mia ragazza. I miei genitori sono orgogliosi di quello che sto facendo, anche se mia madre è comprensibilmente preoccupata.

A suo parere, quali sono i rischi?

Il primo è il rischio di shock anafilattico, che può essere un problema per un piccolo numero di persone. Ma non è l’unico. Un altro aspetto critico, anche se non è chiaro quanto sia vero per il Covid-19, è il cosiddetto potenziamento dipendente dall’anticorpo, vale a dire quando un vaccino aggrava lo stato della malattia. Un terzo fattore di rischio è l’imprevisto. Questo esiste per qualsiasi vaccino, in particolare uno basato sulla nuova tecnologia.

Come funziona il vaccino?

Si tratta di un vaccino contro l’mRNA. Parte del codice genetico del virus che si trova nel vaccino, in una nanoparticella lipidica, che è essenzialmente una palla di grasso. Quando viene iniettato in un paziente come me, si suppone che produca la proteina di picco, in questo caso la proteina S di superfice del coronavirus. Questo è ciò che dovrebbe far reagire il mio sistema immunitario e produrre anticorpi. Il vaccino introduce direttamente il materiale genetico e non le proteine.

Entro quanto tempo dovrebbe sviluppare gli anticorpi?

Questo aspetto sarà monitorato per tutto il periodo di prova, che durerà per più di un anno.

Ha condotto delle ricerche su come funziona la tecnologia?

In parte. Ho capito che questa piattaforma vaccinale per nanoparticelle lipidiche ha superato alcuni studi di fase 1 per infezioni diverse dal coronavirus. In realtà, mi ha colpito quando i clinici mi hanno detto che uno su tre pazienti che hanno ricevuto un vaccino contro l’mRNA ha avuto un forte dolore che ha interferito con l’attività normale per il resto della giornata

Cosa ne pensa di Moderna?

Ritengo che la loro tecnologia sia straordinaria e sono contento che sia in fase di sperimentazione. Potrebbe essere una piattaforma importante non solo per il coronavirus, ma per molte altre malattie. Penso che la loro decisione di sviluppare un vaccino contro il coronavirus e di sperimentarlo negli esseri umani nel mezzo di una pandemia sia un’iniziativa straordinaria per qualsiasi azienda. Si stanno mettendo in gioco.

Quanto le viene dato in quanto volontario?

Credo si parli di 100 dollari a visita, quindi circa 1.000 dollari, se si fanno tutti i controlli.

Covid-19 l’ha colpita a livello personale?

Come è successo anche alle altre persone, questa pandemia ha sconvolto la mia vita: lavorare da casa, essere messo in quarantena e soprattutto vedere cosa succede a Seattle. L’esperienza ha abbattuto i muri tra la mia vita personale e professionale. Molte persone stanno provando le stesse sensazioni. So che molti scienziati all’università si sono offerti volontari per elaborare campioni clinici su cui lavorare in laboratorio

Nel modulo di consenso alla sperimentazione si afferma che lo studio sulla sicurezza dura 14 mesi. Perchè un tempo così lungoNon abbiamo bisogno di una risposta prima di allora?

Ho sentito che potrebbero avere le prime chiare indicazioni sul livello di sicurezza già entro il terzo mese. Se saranno positive e il coronavirus continuerà a rappresentare un problema drammatico, mi aspetterei l’inizio repentino degli studi di fase 2. Ma non si può accelerare più di tanto. Stiamo parlando della sperimentazione per un candidato vaccino più veloce al mondo

Pensache il vaccino le garantisca una protezione?

Ritengo di sì. Ma parte di ciò che stanno facendo è valutare dosi diverse, quindi l’obiettivo non è una rapida acquisizione dell’immunità.

Il modulo di consenso dice in modo sufficientemente chiaro che nel periodo della sperimentazione non si devono avere figli. Perchè?

Me lo sono chiesto anch’io. Ho delle teorie. Mi è stato specificamente chiesto di fare la promessa di avere rapporti protetti. Mi chiedo se, trattandosi di un vaccino genetico, qualcuno voglia evitare la nascita di di bambini vaccinati con mRNA.

Vuol dire che il DNA potrebbe finire nella linea germinale, nel suo sperma?

Immagino che gli enti regolatori o i responsabili scientifici di Moderna pensino che sia una possibilità a cui non vogliono andare incontro. Che esista o meno un meccanismo molecolare che lo renderebbe possibile, mi sembra una scelta responsabile evitare una situazione simile.

Di recente abbiamo pubblicato una proposta per incoraggiare studi su vaccini esponendo direttamente i volontari al virus, vale a dire infettandoli di proposito. Accetterebbe di partecipare?

Ricordo che non è il caso di questa sperimentazione. Molti mi hanno domandato: sarai esposto al virus? Credo comunque che sia una discussione interessante. Non so quanto sia responsabile farlo, ma devo confessare che ci ho pensato. Se mi trovassi in una situazione in cui i test indicano che ho una risposta immunitaria robusta e l’esposizione al virus fosse utile dal punto di vista medico, sarei disposto a parlarne.

Cosa ne penserebbe sua madre?

Non credo che sarebbe contenta.

(rp)

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