Panasonic aiuterà Tesla a costruire la sua Gigafactory

Se Tesla intende veramente costruire la più grande fabbrica per la produzione di batterie per auto elettriche, il supporto di Panasonic sarà cruciale.

di Kevin Bullis

Tesla Motors ha annunciato di aver raggiunto un accordo con Panasonic, uno dei principali fornitori giapponesi di batterie agli ioni di litio, per la sua collaborazione nella realizzazione di una gigantesca fabbrica di batterie che era stata illustrata in precedenza quest’anno. La fabbrica, che Tesla ha chiamato gigafactory, dovrebbe essere in grado di produrre più batterie di tutte le altre fabbriche messe assieme.

Tesla ha parlato di questa fabbrica per mesi, ma il suo destino dipende dal supporto da che riceverà dai suoi fornitori, che forniranno la maggior parte dei fondi e del know-how tecnico. L’accordo con Panasonic potrebbe costituire un’importante vittoria per Tesla, visto che l’azienda non dispone delle competenze necessarie a produrre diverse parti di un blocco batterie. Tesla ha omesso di precisare quante risorse verranno messe a disposizione da Panasonic, e l’annuncio non includeva la data d’avvio delle costruzioni o il luogo in cui la fabbrica sorgerà. In alcune dichiarazioni precedenti, Tesla aveva specificato che la fabbrica costerà $5 miliardi, di cui tre proverranno dai partner, e i rimanenti due miliardi da Tesla.

La gigafactory è il tentativo di tesla di abbattere il costo delle batterie – la parte più costosa di un’auto elettrica e il principale motivo per cui le auto elettriche costano più di quelle normali. La società sostiene che la fabbrica ridurrà i costi del 30 percento, sia per merito delle economie di scala che permettendo a molteplici fornitori di raccogliersi sotto lo stesso tetto, per si ridurranno i costi di trasporto e imballaggio delle parti.

Tesla dice che la riduzione dei costi basterà a permettergli di realizzare una nuova auto elettrica al prezzo di circa $35,000 e con un’autonomia di 300 km per carica. La versione più economica della Model S, l’attuale auto prodotta da Tesla, costa $70,000, mentre altre versioni possono superare i $100,000 di listino. La vettura ha un’autonomia di 400 km per carica.

La fabbrica è anche concepita per garantire a Tesla il gran numero di batterie di cui avrà bisogno se vorrà raggiungere il traguardo di vendere centinaia di migliaia di auto ogni anno. Entro il 2020, la fabbrica dovrebbe arrivare a produrre un numero di batterie sufficiente ad alimentare 500,000 auto ogni anno. Tesla sembra fare affidamento sulle vendite della più economica Model 3 per raggiungere queste cifre. L’anno scorso, Tesla ha consegnato appena 22,477 vetture, ed ha dichiarato di essere a buon punto con il traguardo di 35,000 vetture fissato per il 2014. In una lettera agli azionisti pubblicata ieri, Tesla ha detto di prevedere di riuscire a vendere 100,000 auto l’anno entro la fine dell’anno prossimo.

Attualmente, le batterie della Tesla coinvolgono diverse strutture – quali le fabbriche per la lavorazioni di vari materiali, per l’assemblaggio di quei materiali in celle individuali e l’assemblaggio di migliaia di celle, assieme all’elettronica di controllo e ai sistemi di raffreddamento, per formare un blocco completo. Per le sue attuali vetture, Tesla ha acquistato celle dalla Panasonic e le ha assemblate autonomamente.

Con questo nuovo accordo, Tesla costruirà l’edificio e Panasonic predisporrà i suoi impianti all’interno, acquistando le attrezzature necessarie e producendo celle in metà dello spazio complessivo. Lo spazio rimanente all’interno della fabbrica sarà occupato da Tesla, che continuerà ad assemblare le celle per produrre blocchi di batterie completi, e da altri fornitori, che produrranno i materiali e le altre componenti necessarie.

Alcuni esperti dubitano che la domanda di auto elettriche sarà tale da giustificare le dimensioni della gigafactory (vedi “Ha senso la Giga-fabbrica di Tesla?”). Si ipotizza quindi che la fabbrica possa anche fornire batterie destinate a usi differenti, quali l’accumulo di energia solare. In un annuncio di ieri, il CTO Tesla, JB Straubel, ha dato qualche motivo di credere che questa ipotesi possa essere realistica dichiarando che “la fabbrica ridurrà il costo dell’accumulo di energia in un’ampia gamma di applicazioni”.

(MO)

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