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Sono state condotte le prime osservazioni radio di alcune delle galassie più distanti dell’universo, alcune delle quali mai state rilevate prima. Questa straordinaria, nuova immagine del cielo notturno è il frutto di tali scoperte.

di Neel V. Patel

La splendida immagine è stata creata utilizzando il telescopio MeerKAT del South African Radio Astronomy Observatory, un radiotelescopio composto da 64 piatti nella provincia del Capo Settentrionale del Sudafrica.

Il MeerKAT è operativo da pochi anni, ma ha già fruttato diverse brillanti scoperte nella sua breve vita, compresa l’osservazione dettagliata delle conseguenze di esplosioni d’energia avvenute al centro della Via Lattea. I radiotelescopi sono efficaci nello studio di oggetti molto distanti poiché possono scrutare attraverso gas e polvere che oscurano le osservazioni ottiche. Gli scienziati usano dei software per convertire le lunghezze d’onda dei dati radio in un equivalente visivo dotato di colore e luminosità.

I ricercatori responsabili del nuovo studio hanno utilizzato il MeerKAT per osservare una regione del cielo meridionale delle dimensioni di cinque lune piene, per un totale di 130 ore. Nella nuova immagine (soprannominata DEEP2), ciascuna delle migliaia di luci luminose rappresenta una galassia. Le più brillanti sono le galassie la cui luminosità è sovralimentate dal feroce attrito gravitazionale e dall’energia dei detriti che circondano un potentissimo buco nero supermassiccio. I punti luminosi più deboli sono invece distanti galassie simili alla Via Lattea. È la prima volta che osserviamo molte di queste galassie, alcune delle quali distanti miliardi di anni luce da noi.

Bellezza a parte, questo genere di immagini fa spesso luce sui segreti della storia cosmologica dell’universo. I nuovi risultati suggeriscono, per esempio, che i tassi di formazione stellare durante il cosiddetto mezzogiorno cosmico (il periodo dell’universo dopo il Big Bang la formazione stellare raggiunse il suo picco, a circa 8-11 miliardi di anni fa) fossero più alti di quanto gli astronomi avessero calcolato finora.

(lo)