Tecnologie proprietarie e accordi strategici. Eni punta a rivoluzionare il modo in cui ci sposteremo
L’evoluzione di Eni prevede il raggiungimento della carbon neutrality al 2050, in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e gli obiettivi dell’Accordo di Parigi sul clima.
Eni ha previsto un percorso di decarbonizzazione che punta a ridurre le emissioni generate lungo l’intero ciclo di vita dei prodotti. Per farlo, la multinazionale dell’energia punta su di una sinergia tra tutte le tecnologie disponibili.
Come confermato nel Piano strategico 2022-2025, Eni è prossima a riunire la bioraffinazione, le stazioni di servizio e il car sharing in un nuovo soggetto dedicato alla mobilità sostenibile.
Tutte le nostre iniziative in questo settore, sia in termini di ricerca e sviluppo, sia in termini di accordi e partnership con altri operatori, convergono nella proposta, sempre più integrata, di un mix di soluzioni che include vettori energetici come biocarburanti prodotti esclusivamente da scarti e rifiuti a partire dal 2023 e da colture non in competizione con cicli alimentari, biometano, idrogeno ed elettrico, insieme a servizi come il car sharing anche elettrico Enjoy che contribuisce a decongestionare il traffico nei centri urbani.
Eni crede che un approccio combinato alla mobilità sostenibile, basato su soluzioni innovative, sia in grado di contribuire al raggiungimento dell’obiettivo delle zero emissioni nette al 2050, e non solo: l’azienda punta a fornire ai propri clienti con una varietà di prodotti e servizi interamente decarbonizzati.
Soluzioni Eni per la mobilità elettrica
Nell’ambito dell’e-mobility, Eni opera in maniera integrata. Nei centri urbani in cui è presente il servizio di car sharing Enjoy, a cominciare da Torino, Eni sta ampliando la sua flotta con l’introduzione dei veicoli elettrici XEV YOYO.
Inoltre, Plenitude, società controllata di Eni, a seguito dell’acquisizione di Be Charge, è il secondo maggiore operatore nell’ambito della mobilità elettrica in Italia. Plenitude infatti ha una rete capillare di oltre 9.000 punti di ricarica sul territorio nazionale e un obiettivo di espandere la rete a oltre 30.000 punti di ricarica entro il 2025.
In particolare, le Eni Live Station, che si stanno trasformando in “mobility point”, sono in grado di offrire vettori energetici alternativi e servizi pensati per utilizzare al meglio la sosta per il rifornimento.
In queste aree è a disposizione dei clienti una rete di colonnine HPC (High Power Charger) di Plenitude + Be Charge, i cui punti di ricarica possono essere visualizzati, prenotati e pagati dall’app Eni Live. Questa rete è in progressivo ampliamento in Italia e in Europa: Eni prevede di avere colonnine HPC in 1.000 stazioni di servizio in Italia e 500 della rete estera (Germania, Austria, Svizzera, Francia e Spagna) entro il 2025.
Enjoy, il car sharing di Eni
Nelle principali città italiane, come Milano, Torino, Roma, Bologna e Firenze, è disponibile il car sharing di Eni, Enjoy, un servizio di noleggio di autovetture e cargo prenotabile con una semplice app.
Sicuro e facile da utilizzare, questo servizio è diventato una popolare e apprezzata soluzione di mobilità alternativa all’utilizzo dei mezzi privati, con benefici sulla decongestione del traffico e sulla qualità della vita di chi vive e si sposta in città, per lavoro e non solo.
I biocarburanti Eni
Dal 2014 Eni produce biocarburanti attraverso la trasformazione di oli vegetali e biomasse di scarto in HVO (olio vegetale idrogenato), che addizionato al gasolio dà vita a Eni Diesel +, il carburante premium di Eni.
Il biocarburante HVO, di cui Eni è l’unico produttore in Italia, può essere utilizzato anche puro al 100%, per accelerare ancora di più la riduzione delle emissioni di CO₂ nel settore dei trasporti: è già in utilizzo in alcuni contesti, come sui mezzi di terra in ambito aeroportuale e in alcune aziende nel settore della logistica, e sono in corso test su autobus, mezzi pesanti e treni con 100% HVO che stanno dando ottimi risultati.
Grazie allo sviluppo di tecnologie proprietarie, Eni ha trasformato completamente le raffinerie di Venezia e Gela, convertendole alla lavorazione di materie prime di origine biologica: oli vegetali, ma anche grassi animali e oli da cucina usati, da cui ottenere biocarburanti.
A partire da marzo 2021, Eni ha siglato accordi con alcuni Paesi africani per lo sviluppo di colture oleaginose sostenibili, in particolare il ricino, e per l’avvio di progetti agricoli mirati e la raccolta di scarti e residui agricoli non in competizione con cicli alimentari. Eni è inoltre impegnata nello sviluppo di carburanti sostenibili alternativi per l’aviazione (SAF – Sustainable Aviation Fuels) per la decarbonizzazione del trasporto aereo.
Verso una mobilità a basse emissioni
Il metano è uno tra i carburanti tecnologicamente più maturi ed è già disponibile grazie a una rete distributiva di circa 1.500 punti vendita e un mercato consolidato in Italia. Attraverso il potenziamento della propria rete di distribuzione, Eni agevola la diffusione della mobilità a gas sia compresso (CNG) per le autovetture, sia liquido (LNG) per il trasporto pesante.
Inoltre, Eni ha posto le basi per diventare il primo produttore di bio-metano in Italia attraverso l’acquisizione di FRI-EL Biogas Holding, ridenominata EniBioCh4in, che possiede 21 impianti per la generazione di energia elettrica da biogas, da biomasse agricole e rifiuti zootecnici, e un impianto per il trattamento della FORSU, la frazione organica dei rifiuti solidi urbani: la multinazionale prevede di immettere in rete oltre 50 milioni di metri cubi all’anno, diventando così il primo produttore di bio-metano in Italia.
I numeri della mobilità sostenibile
Tra car sharing, veicoli elettrici e punti vendita di metano gassoso