Il gigante tech ha appena immerso alcuni dei suoi server al largo della costa scozzese.
di Martin Giles
La notizia: La BBC riporta che Microsoft ha racchiuso un minuscolo centro dati composto da 12 file di server all’interno di un cilindro che giacerà sul fondo dell’oceano per cinque anni. L’idea è sfruttare il mare come refrigerante naturale al fine di ridurre la quantità di energia richiesta per operare il centro.
Costo affondato: Un cavo sottomarino alimenterà il server sottomarino e trasferirà i dati fino alla terraferma. In caso di avaria all’interno delle macchine, però, queste non potranno essere rimpiazzate – il costo delle operazioni necessarie a riportare il cilindro in superficie sarebbe semplicemente troppo elevato.
Ocean’s Five: Microsoft ha condotto diversi esperimenti analoghi, incluso uno al largo della costa nell’Oceano Pacifico; quello al largo della Scozia rappresenta oggi l’esperimento più ambizioso. La società spera di riuscire a sommergere gruppi di cinque cilindri per creare data center in meno di 90 giorni – un tempo assai inferiore rispetto a quello richiesto per la realizzazione di un impianto terrestre con i dovuti sistemi di raffreddamento.
Perché conta: I computer utilizzati nei data center tendono a scaldarsi parecchio; la scoperta di soluzioni alternative ai sistemi di raffreddamento convenzionali può portare a un notevole risparmio in termini economici oltre che alla riduzione dell’impronta ambientale dei data center. Oltre al fondale marino, le società stanno sperimentando miniere e vasche colme di olio refrigerante.
(MO)