Microsoft avvia il primo “DNA drive” per immagazzinare dati

La società ha contribuito alla realizzazione del primo dispositivo capace di codificare automaticamente informazioni digitali nel DNA e riconvertirli nuovamente in bit.

di Antonio Regalado

Memoria nel DNA: Microsoft sta lavorando a un dispositivo, grande quanto una fotocopiatrice, che rimpiazzerebbe i data center accumulando files, film e documenti in stringhe di DNA con una capacità di memoria sconvolgente.

Secondo quanto dichiarato dalla società, tutte le informazioni conservate all’interno di un data center delle dimensioni di un magazzino potrebbero occupare lo spazio di una coppia di dadi da Yahtzee, se venissero trascritti su DNA.

Il primo dispositivo dimostrativo: Finora, la conservazione di dati nel DNA è stata effettuata manualmente in laboratorio. Ora, però, un gruppo di ricercatori della University of Washington che collabora con il gigante software sostiene di aver creato una macchina in grado di convertire bit elettronici in DNA e invertire il processo senza alcun ausilio da parte di un essere umano.

Il gadget, prodotto con componenti per un valore complessivo di $10.000, utilizza bottiglie di vetro e sostanze chimiche per produrre stringe di DNA, ed una piccola macchina per il sequenziamento, prodotta da Oxford Nanopore, per leggere i dati conservati all’interno.

Limiti ancora evidenti: Stando a una pubblicazione del 21 marzo su Nature Scientific Reports, per il momento il team è riuscito a conservare e recuperare una sola parola – “hello” – o cinque byte di dati. Oltretutto, il processo ha richiesto 21 ore, principalmente per via delle lente reazioni chimiche necessarie per trascrivere dati nel DNA.

Per quanto il team abbia considerato questo primo risultato un successo per il prototipo, un sistema di memoria DNA ad uso commerciale dovrebbe richiedere una capacità di trascrizione milioni di volte più veloce.

Perché ora? È un periodo positivo per le società che stanno sviluppando sistemi di memoria DNA e vogliono dimostrare i loro risultati. Il programma IARPA della National Intelligence Agency si appresta a investire decine di milioni in nuove strategie per lo stoccaggio molecolare delle informazioni.

(MO)

Related Posts
Total
0
Share