L’insegnamento che viene dalle pandemie

Una malattia virale ci ricorda che la tecnologia da sola non può aiutarci a contrastarla efficacemente se non è affiancata dalla cooperazione umana.

di MIT Technology Review

Giugno 1956

Da The First Great Epidemic of History: Sin dalle prime testimonianze storiche, il mondo è stato colpito da una lunga serie di devastanti epidemie, molte delle quali hanno portato l’umanità pericolosamente vicino all’estinzione. Si pensa che la peggiore di tutte sia stata la cosiddetta Morte Nera, che ha devastato il mondo conosciuto durante gran parte della seconda metà del XIV secolo.

Ancora più estesa della Morte Nera è stata l’epidemia, o pandemia, avvenuta circa 600 anni dopo, vale a dire lo scoppio dell’influenza spagnola nel ventesimo secolo, che iniziò in Europa a maggio o giugno del 1918 e in tre ondate si propagò in tutto il mondo. È probabile, infatti, che il numero di decessi causati da questa recente epidemia abbia superato quella della Morte Nera.

Ottobre 1995

Da Thinking Like a Virus: Perché ci sono volute meno di due settimane per trovare il coronavirus mutante responsabile della sindrome respiratoria acuta grave, o SARS, mentre si sono impiegati tre anni per trovare l’HIV? Ci sono molte ragioni, tra cui una migliore tecnologia e un obiettivo virale meno sfuggente, ma non è secondario il livello senza precedenti di comunicazione a livello mondiale tra i ricercatori della SARS.

Il successo di una rete di ricerca globale nell’individuare l’agente patogeno è un esempio dell’enorme payoff che può derivare quando i ricercatori mettono da parte visioni di brevetti e gloria per i loro singoli laboratori e collaborano tra loro al contrasto del virus. Dopotutto, il segno distintivo di un virus opportunistico come quello che causa la SARS è la sua capacità di diffondersi rapidamente. Chi è impegnato a trovare una risposta deve far circolare le informazioni e le scoperte altrettanto rapidamente.

Luglio / Agosto 2003

Da Controlling Infectious Diseases: Si tratta di problemi globali che trascendono i confini politici e nazionali. Un’infezione può venire alla luce in qualsiasi parte del mondo e attraversare i continenti in pochi giorni o settimane. In considerazione di questa riflessione, diversi gruppi di esperti hanno concluso che un sistema di sorveglianza per individuare le infezioni emergenti – un “sistema di allarme rapido” – è una prima linea di difesa essenziale. 

Ma finora non siamo nemmeno vicini ad avere un tale sistema … Ancora oggi, l’umanità rimane vulnerabile a una serie sbalorditiva di infezioni. Non abbiamo un sistema unificato per la sorveglianza globale, né tanto meno uno per la risposta rapida. Alcuni di noi hanno abbassato la guardia, pensando, a torto, che la minaccia delle malattie infettive fosse passata. Altri sono stati paralizzati dal disfattismo, schiacciati forse dal pensiero delle immani difficoltà nel costruire i sistemi necessari per proteggerci.

(rp)

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