Investire in tecnologie energetiche pulite è il contributo più importante che gli Stati Uniti possono dare alla lotta mondiale contro il cambiamento climatico.
di Varun Sivaram, Colin Cunliff e Julio Friedmann
L’America ha ripetutamente lanciato con successo missioni nazionali di innovazione che in passato hanno permesso di produrre farmaci salvavita, innescato rivoluzioni nel settore dei computer e di Internet e hanno portato gli esseri umani sulla Luna. Più recentemente, il governo degli Stati Uniti ha investito miliardi di dollari in una campagna nazionale di innovazione per aiutare le aziende farmaceutiche a sviluppare vaccini e terapie per il covid-19.
Eppure gli Stati Uniti non hanno ancora avviato un piano nazionale per contrastare la più grave minaccia del nostro tempo: il cambiamento climatico. Sebbene alcune tecnologie energetiche pulite, come l’energia eolica e il solare, abbiano raggiunto la competitività in termini di costi con i combustibili fossili, il mondo ha bisogno di molto di più se l’obiettivo è zero emissioni nette di carbonio, un’impresa erculeo nota come “decarbonizzazione profonda”.
Ora è il momento per gli Stati Uniti di lanciare un piano nazionale per l’innovazione energetica per accelerare le transizioni energetiche in tutto il mondo e costruire industrie competitive e creatrici di lavoro nel paese. Energizing America, da noi pubblicata in collaborazione con “MIT Technology Review” america, è una road map dettagliata per il governo federale per triplicare i finanziamenti per la ricerca, lo sviluppo e le realizzazioni concrete nel settore dell’energia pulita (RD&D).
Anche se le politiche sul cambiamento climatico sono polarizzate, c’è un ampio accordo bipartisan per favorire l’innovazione energetica. Al Congresso, il senatore Lamar Alexander, un repubblicano del Tennessee, ha proposto un “Nuovo progetto Manhattan per l’Energia Pulita”, esattamente in linea con la proposta dei membri democratici della House Select Committee on the Climate Crisis di “aumentare in modo significativo i finanziamenti RD&D per l’energia pulita”.
Il candidato presidenziale democratico statunitense Joe Biden ha promesso che, se sarà eletto, farà “il più grande investimento di sempre nella ricerca e nell’innovazione nel campo dell’energia pulita”. Inoltre, anche se l’amministrazione del presidente Donald Trump ha ripetutamente chiesto di tagliare i finanziamenti per l’innovazione energetica, i deputati repubblicani hanno respinto queste proposte e hanno invece aumentato gli stanziamenti in ciascuno degli ultimi quattro anni.
Il sostegno bipartisan ha aperto una rara finestra di opportunità per la prossima amministrazione e il Congresso e il lancio di una missione nazionale per l’innovazione energetica rappresenta una politica climatica altamente ambiziosa e politicamente realizzabile.
I finanziamenti sono ancora modesti
Migliorare le prestazioni e abbassare il costo delle tecnologie per l’energia pulita sono i contributi più importanti che gli Stati Uniti possono dare per far avanzare la lotta mondiale contro il cambiamento climatico. Le tecnologie odierne non sono all’altezza del compito di una decarbonizzazione profonda. L’Agenzia internazionale dell’energia avverte che delle 46 tecnologie necessarie per affrontare la crisi climatica, solo sei sono sulla buona strada per un dispiegamento di massa tale da consentire zero emissioni nette entro il 2070 e frenare il riscaldamento globale al di sotto dei 2 °C.
Fondamentali per una transizione globale all’energia pulita, queste tecnologie hanno lo scopo di catturare e immagazzinare le emissioni di carbonio dall’atmosfera e dagli impianti di combustibili fossili, produrre e utilizzare combustibili puliti come l’idrogeno, immagazzinare energia eolica e solare variabile per lunghi periodi, gestire sistemi complessi come le reti elettriche intelligenti e altro ancora. Circa la metà delle riduzioni necessarie per raggiungere rapidamente le zero emissioni nette a livello globale dovrebbero provenire da tecnologie che non sono ancora disponibili in commercio.
I finanziamenti governativi possono accelerarne lo sviluppo sostenendo la ricerca presso università, laboratori federali e aziende private. L’attuale investimento privato in queste tecnologie è anemico. Nel 2019, i venture capitalist hanno investito solo 1 miliardo di dollari in aziende energetiche statunitensi, rispetto ai 20 miliardi di dollari per accordi in campo biotecnologico e 70 miliardi di dollari per aziende che si occupano di tecnologia dell’informazione.
L’American Energy Innovation Council, guidato da Bill Gates e dai leader del settore, chiede di triplicare urgentemente il budget federale di RD&D per l’energia, che a sua volta stimolerebbe livelli molto più elevati di investimenti privati. Secondo il nostro piano, il budget federale annuale per l’innovazione nell’energia pulita dovrebbe raggiungere i 25 miliardi di dollari entro il 2025.
Non è una somma irragionevole: si tratta in realtà di una frazione di quanto spendono gli Stati Uniti per l’innovazione nel campo della salute e della difesa e poco più dell’1 per cento della quota di budget federale discrezionale. Questa modesta somma avrebbe un impatto importante, facendo crescere la nostra economia e riducendo le nostre emissioni di gas serra.
La nostra tabella di marcia presenta raccomandazioni dettagliate per finanziare i 10 “pilastri tecnologici”, ciascuno dei quali rappresenta un’esigenza critica per la decarbonizzazione. Le tecnologie di cattura del carbonio sono sono un buon esempio. Anche se l’energia solare ed eolica continuano a crescere rapidamente, semplicemente non sono ancora in grado di sostituire le grandi quantità di combustibili fossili utilizzati per i processi industriali o per generare elettricità.
Per ridurre le emissioni a costi ragionevoli, i paesi di tutto il mondo, in particolare le economie emergenti con una domanda energetica in rapida crescita, come l’India, dovranno rendere più pulito l’uso dei combustibili fossili oltre a espandere il consumo delle energie rinnovabili. Gli Stati Uniti hanno già più strutture per la cattura del carbonio di qualsiasi altro paese al mondo e potrebbero conquistare la leadership del mercato globale con una spinta all’innovazione concertata da parte del governo.
In altre tecnologie, comprese batterie di nuova generazione, veicoli elettrici e prodotti e servizi per reti intelligenti, le aziende statunitensi sono già all’avanguardia. Il finanziamento del governo può espandere queste industrie. Può anche stimolare la ricerca in corso per risolvere il problema delle fonti di emissioni spesso trascurate. Per esempio, l’agricoltura di precisione può ridurre l’uso di fertilizzanti, limitando a sua volta le emissioni di protossido di azoto, un gas a effetto serra.
È ora di guidare il cambiamento
I mercati globali delle nuove tecnologie energetiche pulite varranno trilioni di dollari nei prossimi decenni. Alcuni paesi, tra cui Cina, Germania, Corea del Sud e Giappone, hanno formulato strategie nazionali per acquisire quote di quei mercati in crescita e stanno investendo frazioni molto più grandi del loro PIL rispetto agli Stati Uniti. Anche l’America dovrebbe investire nella propria competitività.
Il futuro presidente americano dovrebbe annunciare la National Energy Innovation Mission e convocare una Task Force della Casa Bianca per accelerarne l’attuazione. Il Congresso dovrebbe approvare un budget che aumenti drasticamente il finanziamento del prossimo anno per la RD&D nel settore dell’energia pulita del 30 per cento, portandolo a quasi 12 miliardi di dollari, un primo passo verso un importo triplo in cinque anni.
Per aiutare la prossima amministrazione e il Congresso a partire, abbiamo compilato una serie dettagliata di raccomandazioni di finanziamento per le agenzie del governo federale, inclusi i Dipartimenti dell’Energia, della Difesa e dell’Agricoltura, nonché la National Science Foundation, la NASA e altri.
Infine, anche gli Stati Uniti dovrebbero riaffermare la leadership internazionale sull’innovazione energetica. Nel 2015, l’amministrazione Obama-Biden ha proposto Mission Innovation, un patto tra 20 paesi per raddoppiare i finanziamenti pubblici per la RD&D energetica in cinque anni.
Ma gli Stati Uniti hanno quasi subito fatto marcia indietro sul proprio impegno, mentre la Cina ha raddoppiato i propri finanziamenti. La prossima amministrazione dovrebbe impegnarsi nuovamente a portare avanti Mission Innovation e guidare gli sforzi internazionali per introdurre nuove tecnologie sul mercato.
Raddoppiando i propri investimenti nell’innovazione di energia pulita in patria e mantenendo le promesse all’estero, gli Stati Uniti possono accelerare lo sviluppo di tecnologie fondamentali per una decarbonizzazione profonda. Ora è il momento di lanciare una missione nazionale per l’innovazione energetica per affrontare la crisi climatica e guidare la transizione verso l’energia pulita.
Varun Sivaram, ricercatore del Center on Global Energy Policy della Columbia University, è l’ex CTO di ReNew Power, la più grande azienda indiana di energia rinnovabile. Colin Cunliff è un analista politico della Information Technology and Innovation Foundation. Julio Friedmann, ricercatore del Center on Global Energy Policy della Columbia University, è un ex alto funzionario del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti. Insieme a David Sandalow e David Hart, sono coautori di Energizing America: A Roadmap to Launch a National Energy Innovation Mission.
foto: Drew Hays / Unsplash