L’infiammazione cronica riduce le difese anti-tumorali delle cellule. Fonte Netval

La conferma arriva da uno studio dell’Università di Bologna che ha chiarito il meccanismo d’azione dell’interluchina-6, sostanza responsabile di una riduzione delle difese anti-tumorali delle cellule.

Elisa Brighenti, prima firma tra gli autori del lavoro.

Esiste una correlazione tra processi infiammatori cronici, come la colite ulcerosa, e l’aumentato rischio di insorgenza del cancro. è quanto dimostra uno studio dell’Università di Bologna e dall’Azienda Ospedaliera S.Orsola-Malpighi, pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Oncogene.

La ricerca bolognese ha dimostrato la correlazione non solo in vitro, ma anche “in vivo” su pazienti ricoverati. Lo studio è il risultato della collaborazione tra un team di ricercatori coordinato da Massimo Derenzini (Laboratori di Patologia clinica del Dipartimento di Medicina specialistica, diagnostica e sperimentale) e il team guidato da Carlo Calabrese (Unità operativa Malattie infiammatorie croniche intestinali del Dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche), ed è stato reso possibile grazie ad un finanziamento da parte della Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC).

Come spiega la ricercatrice Elisa Brighenti, prima firma tra gli autori del lavoro, “quando si sviluppa un processo infiammatorio cronico nel corpo umano, viene rilasciata nei tessuti una sostanza, denominata interleuchina-6 (IL-6). In questo studio abbiamo dimostrato che IL-6 è responsabile di una riduzione delle difese anti-tumorali delle cellule, facendo assumere loro alcune caratteristiche tipiche delle cellule neoplastiche.

Questo è dovuto all’attivazione di un meccanismo che porta ad una riduzione della quantità e della capacità di azione della proteina p53, che rappresenta il principale ‘guardiano cellulare dell’integrità del genoma’ ed ha la funzione di proteggere la cellula dall’accumulo di mutazioni genetiche che possono favorire la formazione del tumore. Inoltre, abbiamo dimostrato che l’esposizione cronica all’IL-6 è in grado di far acquisire alle cellule la capacità di migrare ed invadere anche i tessuti circostanti”.

(AO)

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