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Come riferisce “AP”, l’agenzia spaziale indiana ISRO ha individuato il lander sulla superficie lunare e ora sta cercando di ristabilire i contatti.

di Neel V. Patel

L’Indian Space Research Organization ha lanciato la sonda di Chandrayaan-2 il 22 luglio, che ha raggiunto l’orbita lunare il 20 agosto. Nelle due settimane successive è stata abbassata l’orbita in discese graduali, prima che un lander (con un rover a bordo) si separasse dal modulo orbitante.

Il lander, chiamato Vikram in onore del famoso astronomo indiano e fondatore dell’ISRO Vikram Sarabhai, ha iniziato la sua discesa sulla luna la mattina del 1 settembre, ora locale.

Qualche istante prima dell’atterraggio previsto sulla superficie lunare, le comunicazioni si sono perse, un segno che molto probabilmente il lander si era schiantato.

Secondo le letture della telemetria durante il live-stream dell’ISRO, la velocità verticale di Vikram nella fase finale sembra essere stata piuttosto sostenuta per un atterraggio lunare, vale a dire circa 58 metri al secondo a circa 330 metri dalla superficie.

K. Sivan, il responsabile di ISRO, ha poi aggiunto che il lander si era comportato come previsto fino a circa 2,1 chilometri di altitudine. In ogni caso, come riportato da “AP”, il suo destino rimane poco chiaro.

L’ultimo contatto noto risale a quando il lander stava tentando di atterrare in un punto a 603 km dal polo sud della luna, nella fascia più meridionale nella storia delle missioni lunari. 

Gli scienziati ritengonono che il polo sud lunare sia sede di un enorme deposito di d’acqua ghiacciata, che un giorno potrebbe essere sfruttato dai coloni lunari o convertito in carburante per missili per i futuri veicoli spaziali. 

Vikram e il suo rover Pragyan avrebbero dovuto svolgere delle ricerche approfondite sull’entità dei depositi lunari di ghiaccio.

ISRO sta continuando ad analizzare i dati per capire cosa è successo al lander, ma le notizie finora sono abbastanza scoraggianti. L’orbiter Chandrayaan-2, tuttavia, continuerà a svolgere una serie di studi da un’altitudine di circa 100 km sopra la superficie lunare per almeno un anno.

(rp)