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L’astronave è ora alimentata a luce solare per mantenersi in un’orbita terrestre bassa.

di Charlotte Jee

Il 23 luglio, ingegneri hanno premuto il pulsante per dispiegare le vele di LightSail2. Le vele hanno una superficie di 32 metri quadrati e sono più sottili di un capello umano.

Invece di essere spinte dal vento, le vele solari si muovono sospinte dall’energia prodotta dai fotoni del sole nell’impatto con la loro superficie. La potenza iniziale non è molta, ma lo slancio è cumulativo e LightSail2 accelera via,via. Gli ingegneri a terra possono guidare il mezzo spaziale regolando l’angolazione delle vele, proprio come avviene con una barca a vela. L’imbarcazione ha inviato all’inizio del mese le sue prime foto della Terra.

LightSail2 ha raggiunto l’orbita terrestre bassa a bordo del razzo Falcon Heavy della SpaceX, lanciato il 25 giugno. La Planetary Society ha atteso un decennio per lanciare la vela solare, finanziata con il crowdfunding. LightSail1, dispiegò le sue vele nel 2015, ma tornò sulla Terra in pochi giorni. Anche l’agenzia spaziale giapponese, JAXA, ha pilotato con successo una vela solare in passato.

L’idea delle vele solari è molto antica. Il primo ad immaginare un simile progetto fu l’astronomo tedesco Johannes Kepler, nel lontano 1600, dopo aver osservato che le code delle comete venivano spazzate via da ciò che interpretò essere una “brezza” solare. A proporre effettivamente la realizzazione di una vela spaziale fu invece l’astronomo e scrittore scientifico Carl Sagan, negli anni ’70.

(lo)