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L’IA è una tecnologia trasformativa, e i generali dell’esercito statunitense vogliono che sia la prossima inclusione al loro arsenale.

di Will Knight

In occasione della conferenza Future of War 2018 che si è tenuta ieri a Washington, DC, Michael Griffin sottosegretario alla Difesa per la Ricerca e l’Ingegneria, ha espresso la passione dell’esercito americano per i sistemi di intelligenza artificiale (IA).

“Potrebbe essere in atto una corsa agli armamenti supportati da intelligenza artificiale, ma noi non siamo ancora entrati in gara”, ha detto Griffin. Riferendosi a Cina e Russia, ha aggiunto che “i nostri avversari – e sono nostri avversari – comprendono molto bene l’utilità dell’apprendimento automatico in futuro, e dovremmo riuscirci anche noi”.

Molti ricercatori del settore sono già preoccupati all’idea che l’esercito possa utilizzare la tecnologia. Un gruppo di dipendenti di Google ha recentemente firmato una lettera aperta per contestare la scelta del loro CEO di partecipare a un programma lanciato dal DoD. Le società potrebbero avere difficoltà a resistere ai grossi contratti militari, però.

Pare ormai inevitabile che l’IA venga adoperata in qualunque operazione, dalla raccolta e analisi dei dati allo sviluppo di sistemi autonomi sempre più sofisticati. Finora, il governo degli Stati Uniti si è mosso lentamente verso l’adozione della tecnologia. Recentemente, però, ha proposto una legislazione che cambierebbe le cose, enfatizzando applicazioni militari.

Che vi piaccia o no, la corsa agli armamenti è già cominciata.