Una startup fa uso di algoritmi che comprendono l’anatomia delle cellule per individuare nuovi utilizzi di farmaci pre-esistenti.
di Tom Simonite
Utenti di internet a caccia di immagini e poliziotti a caccia di sospetti già si avvalgono dei software capaci di comprendere il contenuto delle immagini. Secondo Chris Gibson, questi software dovrebbero poter facilitare anche la ricerca di trattamenti contro malattie non ancora coperte dai farmaci esistenti. “Associando la robotica e l’elaborazione elettronica delle immagini, possiamo studiare in contemporanea centinaia di malattie, con un ridotto numero di persone,” spiega Gibson, CEO e cofondatore della startup Recursion Pharmaceuticals, con non più di 40 dipendenti.
La Recursion fa uso di software per leggere i risultati di HTS (high-throughput screening), un sistema studiato per automatizzare i test dei farmaci nelle cellule. L’idea non è nuova, ma la Recursion fa uso di algoritmi capaci di ineguagliata attenzione per i dettagli.
Nei laboratori della società di Salt Lake City, microscopi automatizzati alimentano software che ogni settimana studiano centinaia di migliaia di immagini di cellule umane modificate perché sembrino colpite da malattie genetiche. L’idea è verificare se qualcuno dei più di 2000 composti che la Recursion sta testando, possa riportarle ad un’immagine di salute.
Secondo la Recursion, questo sistema avrebbe già portato a 15 possibili cure per malattie rare.
La prima di queste intraprenderà il proprio percorso di studi clinici entro fine anno, presto raggiunta, secondo le previsioni della società, da almeno altre 3 ancora in attesa dei permessi della FDA. La Recursion ha inoltre stipulato un accordo con il gigante farmaceutico Sanofi per testare composti farmaceutici rimasti incompleti.
La startup ha ricevuto finanziamenti per un totale di 19 milioni di dollari.
Il software utilizzato dalla Recursion fa parte di un pacchetto sviluppato dai laboratori di Anne Carpenter del Broad Institute of Harvard and MIT, specializzati nel ricavare informazioni da immagini di origine biologica. La Carpenter, consulente della Recursion, spiega che la strategia della società permette di identificare trattamenti efficaci per condizioni di cui ancora non si comprende il funzionamento a livello cellulare e molecolare.
Secondo David Swinney, CEO del Institute for Rare and Neglected Diseases Drug Discovery si tratterebbe di un’ottima applicazione pratica del software, ma non è ancora certo che rimandare la comprensione della biologia di una malattia possa effettivamente condurre a farmaci adatti alla vendita.
Proprio per questo la Recursion cerca collaborazioni con società farmaceutiche dotate delle risorse necessarie allo sviluppo dei potenziali trattamenti che scoprirà. Gibson crede inoltre che i dati generati dai laboratori della società potranno divenire una risorsa per scoprire come mai alcuni farmaci funzionino o identificare l’indirizzo più promettente per ottenere risultati.
(LO)