Le rinnovabili non riescono a tenere il passo contro la diffusione globale del carbone

Un rapporto dell’International Energy Agency auspica un’intensificazione della ricerca e una tassa sul carbone per aiutare le rinnovabili a competere.

di Kevin Bullis

Potenziamento: Una centrale a carbone a Wuhan, nella provincia di Hubei in Cina.

Stando a un nuovo rapporto dell’International Energy Agency, nonostante l’encomiabile crescita, solare ed eolico non stanno minimamente colpendo le emissioni di anidride carbonica, perché il consumo di carbone sta aumentando a una velocita tale da squilibrare qualunque vantaggio derivato dalle rinnovabili.

Il rapporto indica che nel corso del 2012 la capacità del solare è incrementata del 42 percento, mentre quella dell’eolico è incrementata del 19 percento. A confronto, il consumo di carbone è cresciuto appena del 6 percento negli ultimi due anni, ma siccome la capacita complessivamente installata era già immensa, l’incremento è risultato assai più grande rispetto a quello di solare ed eolico. Persino l’incremento nel consumo di gas naturale non ha comportato una diminuzione nell’uso di carbone nel mondo.

Le energie rinnovabili non riescono quindi a tenere il passo del carbone, ne’ tanto meno a farne ridurre l’uso. Dal 2001 al 2010, la quantità di elettricità prodotta attraverso il carbone è cresciuta di 2,700 terawatt ora. Nello stesso arco di tempo, l’elettricità derivata da risorse non fossili – incluse solare, eolico, biomasse, nucleare e idroelettrico – è incrementata di appena 1,300 terawatt ora.

Tutt’oggi vengono costruite nuove centrali a carbone per via dei costi ridotti, dell’affidabilità e della facilità di incorporazione alla rete elettrica. Stando a Matthew Stepp, un analista senior presso la Information Technology and Innovation Foundation, prima che i paesi decidano di interrompere la costruzione di nuove centrali a carbone, eolico, solare ed altre alternative a basso impatto ambientale dovranno diventare più economiche.

“Nel 2011, l’ultimo anno nel quale sono stati pubblicati dati, la Cina ha costruito tante centrali a carbone quante ne possono essere trovate in Texas e Ohio assieme, pur guidando il mondo nello sviluppo dell’eolico”, dice Stepp. “Persino la Cina, con i suoi fondi governativi apparentemente illimitati, sta ancora implementando i combustibili fossili per via della loro economicità ed elevata prestazione”.

“La situazione è ancora più grave di quanto raffigurato dalla IEA”, aggiunge David Victor, co-direttore del Laboratory on International Law and Regulation presso la University of California di San Diego. I dati presentati dall’agenzia mostrano come, per la semplice crescita nell’uso di carbone, il mondo sta effettivamente emettendo più anidride carbonica per unita di energia di quanta ne emetteva dieci anni fa.

Victor nota come anche la mancanza di progressi nello sviluppo e nell’implementazione di tecnologie per la cattura dell’anidride carbonica dalle centrali elettriche vada tenuta in considerazione. “Questo è un valido oggetto di studio, perché un decennio fa erano state riposte grandi aspettative nei confronti del CCS (Carbon Capture and Sequestration) eppure, da allora a oggi, nulla è cambiato e nessuna reale soluzione è stata trovata”, dice.

Il rapporto dell’IEA avverte che, per quanto lo sviluppo delle tecnologie capaci di sostituire il carbone necessiterebbe di fondi tre volte superiori, le cifre investite in R&D nelle energie rinnovabili sono attualmente in calo. Il rapporto auspica inoltre una riduzione nei sussidi verso i combustibili fossili, che a 523 miliardi di Dollari sono sei volte più grandi rispetto a quelli disposti per le energie rinnovabili.

N. b

La tesi qui esposta nel rapporto citato dall’amico Kevin si basa su previsioni che proiettano nel futuro tendenze del passato. Non tengono conto delle conseguenze di cambiamenti di politica industriale in atto in tanti paesi. Torneremo presto sul tema, anche perché il dato di fondo è che la disponibilità di energia solare e eolica nel mondo è di ordini di grandezza superiore a quella di combustibili fossili (gas naturale incluso), e con impatto sull’ambiente di ordini di grandezza inferiori.

Alessandro Ovi

(MO)

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