Le fattorie eoliche in alto mare alterano la fauna negli oceani

Le turbine eoliche possono supportare vaste colonie di specie marine in aree dove, in precedenza, scarseggiavano.

di Emerging Technology from the arXiv

Le fattorie eoliche in alto mare alterano la fauna negli oceani
Le turbine eoliche in mare aperto stanno diffondendosi sempre di più nei nostri oceani. In Europa, il traguardo è produrre con esse il 4 percento del fabbisogno energetico del continente entro il 2030. Grazie a questo boom dell’energia eolica, si prevede che la quantità di energia elettrica generata da tali turbine eoliche aumenterà di 40 volte entro il 2030.

Le turbine impiegate per le operazioni in mare aperto sono enormi – ben più grandi delle sorelle sulla terra ferma. Possono superare i 200 metri di altezza – due volte l’altezza del Big Ben di Londra – e generare fino a 9 megawatt di energia. Gran parte della loro massa, però, risiede nei basamenti in cemento e acciaio immersi sotto la superficie dell’acqua.

La distribuzione geografica delle turbine eoliche nel Mare del Nord

Naturalmente, queste basi diventano facilmente la residenza di nuovi e complessi ecosistemi. Nel Mare del Nord, dove è installata la maggior parte delle fattorie eoliche europee, questi ecosistemi sono rappresentati prevalentemente da cozze blu. Questi molluschi si nutrono del fitoplancton filtrato dall’acqua, rappresentano una fonte di nutrimento per altri animali marini, quali pesci e granchi, e possono conseguentemente alterare la rete alimentare marina.

La questione stimola una importante domanda? In che maniera le fattorie eoliche in alto mare, e le nuove colonie di cozze blu che supportano, stanno modificando gli oceani?

Una risposta ci viene data oggi dal lavoro di Kaela Slavik ed alcuni colleghi del Helmholtz Centre for Materials and Coastal Research, in Germania, che per la prima volta hanno investigato sull’impatto dell’energia eolica in alto mare sull’ecosistema marino. Le loro conclusioni sono sorprendenti – le piattaforme eoliche, dicono, stanno alterando la natura degli ecosistemi marini in maniere complesse, impreviste e benefiche.

Il metodo seguito dal team è semplice. Il traguardo è misurare il cambiamento dell’ecosistema marino provocato dalla presenza delle fattorie eoliche e creare un modello computerizzato per prevedere cambiamenti futuri.

Il team ha cominciato col prendere misurazioni della biomassa nei molluschi blu supportati tipicamente da una turbina eolica – all’incirca 4 tonnellate. Utilizzando una mappa delle fattorie eoliche attuali e future, la stima della massa complessiva e della distribuzione di cozze blu supportate dalle fattorie eoliche fino al 2030 risulta semplice da effettuare.

Il risultato è senza dubbio interessante. Le cozze sono attualmente concentrate lungo la costa, ma le fattorie eoliche sono in alto mare. “Una volta ultimata l’installazione di tutte le fattorie eoliche previste, le strutture offriranno ai molluschi un habitat equivalente al 20 percento dell’ammontare complessivo di habitat lungo la costa”, spiegano Slavik e co.

I passaggi successivi dell’indagine sono più complessi. Un quesito importante riguarda il cambiamento causato dalle nuove colonie di molluschi nei livelli di fitoplancton nell’oceano. Slavik e co stanno investigando utilizzando l’acqua e i rilevamenti satellitari. Questi dati complessi possono variare notevolmente di anno in anno, però. Il team sta quindi studiando gli effetti simulati delle alterazioni scatenate dalle cozze blu come “ingegneri dell’ecosistema” – ovvero i cambiamenti dovuti al fatto che la loro presenza supporta altre specie marine nel Mare del Nord.

Le conclusioni della loro ricerca sono interessanti. Slavik e co sostengono che un effetto importante delle fattorie eoliche in mare aperto consista nella loro funzione di area per la preservazione della fauna marina, poiché qualunque operazione di pesca è proibita in prossimità di esse. Queste aree possono così supportare una biodiversità maggiore rispetto alle regioni non protette.

Le cozze blu, peraltro, sono direttamente responsabili di importanti cambiamenti all’interno di questo ecosistema. Supportano altre specie, dato che i loro gusci rappresentano habitat ideali per altre creature. Il processo attraverso il quale filtrano l’acqua per catturare il fitoplancton contribuisce inoltre alla pulizia della stessa, e concentra diversi nutrienti utili per altre specie. Questo effetto incrementa “la complessità dell’habitat, stimolando un arricchimento delle specie presenti”, dice il team.

Una conseguenza imprevista è che questi nuovi ecosistemi possono supportare specie aliene che, altrimenti, non sarebbero in grado di sopravvivere. Un esempio di questo effetto è lo splash midge, nativo delle acque australiane e giunto nel Mare del Nord via nave. “È stato osservato al largo delle fattorie eoliche in Danimarca e lungo la costa svedese del Mar baltico”, dicono Slavik e co.

Le conseguenze di questa biodiversità nel lungo termine non sono altrettanto chiare. “Attraverso questi cambiamenti nella biodiversità, le fattorie eoliche in mare aperto potrebbero alterare l’ecosistema marino al di là dei loro limiti fisici”, spiegano i ricercatori.

I molluschi sono cibo anche per specie marine più grandi, quali granchi ed alcune famiglie di peschi che, a loro volta, sono preda delle foche. Non vi è quindi di che sorprendersi per la migrazione delle foche verso le fattorie eoliche al largo della Danimarca.

Slavik e co si dicono cautamente positivi riguardo i cambiamenti apportati dalle fattorie eoliche, ma tengono a precisare le incertezze riguardo gli effetti a lungo termine. “Molte delle reazioni nell’ecosistema, dunque i cambiamenti nei suoi servizi, restano tutt’ora ignoti e vanno studiati sia in loco che in futuri studi sinottici dell’intero sistema”, dicono.

Sarà necessario portare avanti le ricerche, specialmente in altre aree dove è prevista la realizzazione di fattorie eoliche. Gli ecosistemi supportati nel Mare del Nord sono differiscono ovviamente da quelli di altri oceani. Non è chiaro come la presenza di nuove installazioni influenzerà tali ecosistemi.

Questo studio offre un primo sguardo ai cambiamenti apportati ai nostri oceani dalle fattorie eoliche. È doveroso interessarsi a quello che accadrà in futuro.

Per approfondimenti sul tema potete consultare la fonte: The Large Scale Impact of Offshore Windfarm Structures on Pelagic Primary Production in the Southern North Sea

(MO)

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