Le emissioni di anidride carbonica continuano a calare

Nonostante la continua crescita economica, le emissioni negli Stati Uniti sono in stabile declino grazie, in parte, all’economicità del gas naturale.

di Mike Orcutt

Stando a nuovi dati pubblicati dal governo federale, lo scorso anno le emissioni di anidride carbonica negli Stati Uniti sarebbero calate ulteriormente. Pur essendo aumentate lievemente a cavallo fra il 2013 e il 2014, la riduzione registrata lo scorso anno sarebbe in linea con il graduale declino che viene ormai osservato da un decennio a questa parte. I quasi 5.3 miliardi di tonnellate di anidride carbonica associati alla produzione e al consumo di energia nel 2015 sono inferiori del 12 percento rispetto ai valori del 2005.

Gran parte del merito va alla riduzione del consumo di carbone. Stando allo U.S. Energy Information Administration, i cambiamenti nell’equilibrio fra i diversi sistemi di produzione nazionale dell’elettricità – e in particolar modo il passaggio verso la combustione di gas naturale – ammonterebbero al 68 percento della riduzione nelle emissioni registrate fra il 2005 e il 2015.

Anche l’invero relativamente mite potrebbe aver contribuito al calo osservato nel 2015. Il numero di cosiddetti “gradi giorno”, o “heating degree days”, un indicatore del consumo di energia per il riscaldamento, sarebbe infatti il più basso registrato dal 2012.

Storicamente, le fluttuazioni nelle emissioni annuali tendevano a riflettere i cambiamenti economici, come osservato nel caso della drammatica riduzione del 2009, quando il paese era entrato in recessione. Ultimamente, però, l’economia statunitense avrebbe continuato a crescere nonostante il calo delle emissioni. Nel 2015, l’economia è cresciuta del 15 percento rispetto al 2005, ma il paese ha emesso il 23 percento in meno di anidride carbonica per dollaro di prodotto interno lordo rispetto ai 10 anni precedenti.

Anche l’Europa ha osservato un generale calo nelle emissioni nonostante la continua crescita economica, e la riduzione osservata nel 2015, seppur piccola, è stata la prima a non corrispondere con una crisi economica mondiale (vedi “Le emissioni globali hanno raggiunto la soglia?”). L’eventuale continuazione di questo trend dipenderà dalle decisioni che le economie in via di sviluppo – in particolare Cina e India – prenderanno per rispondere alla crescente domanda interna di energia.

Negli Stati Uniti, la separazione fra emissioni e crescita economica è stata la conseguenza della fratturazione idraulica e del boom nella produzione domestica di anidride carbonica. Per quanto l’introduzione di tecnologie per energie rinnovabili stia contribuendo a sua volta in questi ultimi anni, la combustione di gas naturale anziché carbone per generare elettricità continuerà ad essere la principale responsabile di questo declino.

(MO)

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