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Gli algoritmi visivi sono ora di qualità sufficiente a permettere ad un’auto di guidarsi da sola con il supporto di un’unica telecamera.

di Will Knight

La maggior parte dei veicoli che si guidano da soli, compresi i vari prototipi di Google, sono costellati di sensori, telecamere comprese, ultrasuoni, sistemi GPS raffinati, e costosi strumenti di monitoraggio al laser chiamati lidar. Questi dispositivi permettono all’auto di costruire l’immagine composita dell’ambiente circostante necessaria ad una guida sicura. Alcuni di questi elementi però, come il lidar, costano decine di migliaia di dollari.

In una demo che mostrava i veloci progressi della tecnologia, Magna, una società che fornisce componenti ai maggiori produttori di automobili, ha recentemente dimostrato d’essere capace di far sì che un’auto si guidi da sola (almeno in autostrada), grazie ad una singola telecamera applicata al parabrezza. La società non ha fatto sapere quanto verrebbe a costare questo genere di tecnologia ai produttori di auto, ma i sistemi di telecamere per veicoli tendono a costare qualche centinaio di dollari piuttosto che qualche migliaio.

L’impresa è stata resa possibile dai rapidi progressi del software, prodotti dalla società israeliana MobileEye, utilizzato per l’interpretazione della scena.

Nathaniel Johnson, ingegnere, a capo del settore che controlla gli algoritmi alla Magna, mi ha portato a fare un giro a bordo di una Cadillac dotata di questa tecnologia.
Dopo aver imboccato la I-94 poco a nord di Ypsilanti, nel Michigan, ha premuto un pulsante sul volante per attivare il sistema e si è messo comodo, lasciando il controllo all’auto.

“Può guidare da sola in molte situazioni diverse,” mi ha spiegato Johnson, mentre l’auto seguiva una curva nel percorso. “Fa uso di molte tecniche di analisi dell’immagine.”
Il display per l’intrattenimento sul cruscotto dell’auto mostrava come le immagini video venissero analizzate dal software della MobileEye.

Le strisce di demarcazione delle corsie venivano evidenziate in verde, ed i veicoli davanti a noi erano racchiusi in quadrati dello stesso colore, con dei numeri ad indicare la distanza da ciascuno. Il software può anche riconoscere istantaneamente la segnaletica stradale, e Johnson spiega che il sistema di guida autonoma può essere programmato per aderire a qualunque velocità indicata dai segnali. L’autista è in grado di riprendere momentaneamente in mano il volante per poi restituire il controllo al sistema di guida automatica.

Nell’ultimo anno, la Magna ha testato questo sistema in U.S.A., Germania, Regno Unito e recentemente anche in Cina.

Un produttore di auto non utilizzerebbe in questa maniera il sistema, ma lo abbinerebbe ad altri sensori. Ciononostante, questa tecnologia dimostra come un sistema di guida autonoma potrebbe essere installato a un costo anche relativamente economico. “Per ottenere maggiori livelli di autonomia sono necessari più sensori”, dichiara Johnson. “Ma questo è un buon livello introduttivo di autonomia. È qualcosa alla portata delle tasche del pubblico, di chi lo desiderasse installare sulla propria auto.”

Al momento, dispositivi per la guida automatica come adaptive cruise control o hands-free parallel parking sono disponibili solo per veicoli di lusso. La Mercedes S-Class, in grado di seguire automaticamente il veicolo di fronte in momenti di traffico a singhiozzo o prendere il volante per aiutare nell’aggiramento degli ostacoli, parte da un costo di $94,400 negli U.S.A. e può arrivare a costare $222,000.

Il costo di sensori e sistemi associati dovrà calare notevolmente se si vuole che questo genere di tecnologia raggiunga il successo da molti auspicato.

(LO)