L’aula intelligente di Shi

All’Università di Tsinghua, a Pechino, in Cina, tutti gli occhi sono puntati sul professore Yuanchun Shi. Ma non è la lezione dell’esperto di informatica ad attirare l’attenzione, ma il suo modo di tenerla.

di Gregory T. Huang

Su una parete della sua «aula intelligente» sono in vista fotografie di studenti di altre università cinesi che si sono collegati. Shi fa una domanda e chiama uno studente collegato a distanza puntando un fascio laser sulla sua foto. «La prego, mi risponda lei», dice il docente. L’immagine dello studente passa alla modalità audiovisiva e fornisce la risposta richiesta. Shi scrive su una lavagna digitale che trasmette la sua scrittura a mano ai computer degli studenti, con contributi audiovisivi delle telecamere e dei microfoni. L’aula intelligente di Shi è una delle più avanzate al mondo. è in corso una sperimentazione su larga scala e la commercializzazione sta per partire, almeno inizialmente in Cina.

Finora molte aule intelligenti per l’insegnamento a distanza hanno costretto gli insegnanti a usare i computer da tavolo per riuscire a lavorare in classe. Questa versione, invece, consente a Shi di fare lezione e interagire con studenti lontani in modo più naturale, usando il discorso, i gesti e la scrittura a mano. «Stanno certamente facendo qualcosa di interessante che altre persone hanno portato avanti isolatamente, senza mai far parte di un unico gruppo», afferma Jason Brotherton, un esperto di ausili tecnologici per la formazione all’University College London che sta organizzando la sua aula per l’apprendimento a distanza. Il sistema di Shi si affida ad alcune tecnologie d’avanguardia. In fondo all’aula, dietro una tenda, si trova una schiera di 7 computer. Gli algoritmi di visione del computer coordinano 8 telecamere che seguono i movimenti del docente e si spostano quando egli indica una pagina di un libro o scrive sulla lavagna. I computer riconoscono la posizione delle sue braccia e concentrano l’attenzione su ogni gesto particolare. Il sistema segue anche la traiettoria del puntatore laser e risponde a semplici comandi vocali. I computer da tavolo dello studente remoto sono dotati di videocamere, microfoni e software di comunicazione che consente di inviare e ricevere dati multimediali.

La scorsa estate 180 studenti hanno partecipato al corso di informatica all’Università di Tsinghua, una delle scuole tecniche d’avanguardia del paese. A partire dal 2003 centinaia di studenti di alcune città cinesi si sono uniti alla classe. Ora, collaborando con MoVision Technology, un’azienda di telecomunicazioni multimediali di Pechino, Shi prevede di commercializzare il software del sistema entro un anno. Il suo primo cliente: la Continuing Education School (Università per la formazione permanente) che dovrebbe garantire l’accesso remoto a circa 20.000 studenti.

Related Posts
Total
0
Share