Questo tipo di risorsa già in passato ha sostenuto l’esercito ucraino, ma il sistema di finanziamento è soggetto ai “capricci” delle piattaforme e alle incertezze legate alle truffe proliferanti
di Tanya Basu
Uno dei motivi per cui la Russia sta avanzando così rapidamente in Ucraina è il vasto squilibrio tra le risorse militari dei due paesi. Secondo lo Stockholm International Peace Research Institute, con 6 miliardi di dollari, il budget per la difesa dell’Ucraina è solo il 10 per cento di quello russo. Nel disperato tentativo di raccogliere denaro rapidamente, gli ucraini stanno ricorrendo al crowdfunding per l’equipaggiamento militare.
GoFundMe è pieno di pagine che pretendono di raccogliere fondi per la causa ucraina e il sito web della fondazione ucraina Come Back Alive, un ente senza scopo di lucro che raccoglie risorse per l’esercito del paese, ha raggiunto la considerevole cifra di 4 milioni di dollari in criptovalute in soli due giorni, con una donazione anonima che arriva a 3 milioni di dollari.
Il crowdfunding a scopo militare non è un fenomeno nuovo per l’Ucraina. Nel 2014, quando la Russia ha annesso la Crimea, il crowdfunding ha incanalato fondi per l’esercito del paese e per la più ampia resistenza armata, permettendo di acquistare attrezzature mediche e forniture militari. I civili si sono arruolati per combattere a fianco dell’esercito con armi fornite dal governo.
Oggi, la Come Back Alive Foundation è uno dei gruppi più grandi e importanti che assistono le forze armate ucraine. È stata fondata nel 2014 da Vitaliy Deynega, un volontario con sede a Kiev che ha iniziato a raccogliere fondi e fornire giubbotti antiproiettile ai soldati che combattevano nella regione del Donbas in Ucraina subito dopo l’annessione della Crimea alla Russia.
Le sue iniziative sono state promosse dal governo ucraino, che ha definito Come Back Alive “la principale risorsa di benenficienza dell’Ucraina“. I potenziali donatori sono stati anche indirizzati al “conto speciale” della Banca nazionale ucraina tramite account Chase Bank americani e britannici.
Ma pochi giorni fa la fondazione ha subito una grave battuta d’arresto: una delle sue principali fonti di finanziamento internazionale, la piattaforma di crowdfunding Patreon, ha rimossa la sua pagina dal 25 febbraio. Un portavoce di Patreon ha parlato di “attività dannose e illegali” per giustificare la mossa, dicendo: “Non ammettiamo campagne coinvolte nella violenza o nell’acquisto di equipaggiamento militare, indipendentemente dalla loro causa. In attesa di ulteriori indagin, sospendiamo questa iniziativa”.
Il contraccolpo sugli ucraini è stato rapido. I critici hanno accusato la piattaforma di aver interrotto uno strumento essenziale per l’autodifesa contro la Russia e si sono chiesti perché avesse preso la decisione ora, dato che la pagina era online da anni. Patreon è diventato la fonte di riferimento per il crowdfunding in questo conflitto; anche altre organizzazioni ucraine affermate come il media in lingua inglese Kyiv Independent raccolgono fondi sulla piattaforma. Finora, GoFundMe non ha rilasciato alcuna dichiarazione sul crowdfunding ucraino che è in corso sulla sua piattaforma.
Tali piattaforme hanno un enorme potere per la loro capacità di aiutare le persone a raccogliere e spostare ingenti somme di denaro. Ma un problema che devono affrontare è che, soprattutto in guerra, non è sempre chiaro chi sta dando e ricevendo denaro. Ci sono già innumerevoli truffe legate all’Ucraina che circolano su Internet. Per offrire un esempio, un account Twitter era precedentemente utilizzato per il gioco d’azzardo e ora condivide i collegamenti Bitcoin e afferma di raccogliere fondi per aiutare a finanziare la resistenza contro la Russia.
(rp)