L’alfabeto del cervello

Premiata con un finanziamento europeo di 2 milioni di euro la ricerca di una nuova tecnica per studiare l’alfabeto del cervello.

Tommaso Fellin, 40 anni, padovano, ricercatore all’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova, si è appena aggiudicato uno tra i più prestigiosi finanziamenti per la ricerca in Europa: l’ERC consolidator Grant. è l’ottavo finanziamento di questo tipo che l’IIT si aggiudica nei 9 anni di attività (fondato nel 2003 e operativo dal 2006). Grazie a questi fondi Tommaso Fellin, insieme al suo team di ricercatori dell’IIT di Genova, svilupperà una tecnica in grado in interpretare l’alfabeto del cervello attraverso la lettura e la modifica dell’attività elettrica dei neuroni (cellule nervose che trasportano i messaggi dal e al nostro cervello) con una risoluzione spaziale e temporale irraggiungibile fino ad oggi.

“Il nostro cervello ha un codice elettrico che è utilizzato come un alfabeto per immagazzinare e rappresentare le informazioni provenienti dal mondo esterno. Riuscire a decifrarlo aprirebbe nuove frontiere nella comprensione del funzionamento del cervello che sono fino ad ora rimaste inesplorate per questo limite tecnologico” afferma Fellin.

L’attività di ricerca si concentrerà principalmente nella messa a punto di una nuova tecnologia che permetta la comprensione dei segnali elettrici in gruppi di neuroni e consenta anche di riprodurne la complessità. “Non si tratta solo di leggere l’alfabeto del cervello, ma anche di imparare a scrivere secondo questo codice” continua Tommaso Fellin.

Utilizzando le recenti tecniche di optogenetica (che combina approcci di tipo ottico e genetico) e un team multidisciplinare di fisici e biologi, il progetto non solo si propone di sviluppare la nuova tecnica ma anche di standardizzarla in modo da poterla rendere disponibile a ricercatori in diversi settori scientifici, facilitando in tal modo il trasferimento tecnologico tra ricerca di base ed industria.

I risultati della ricerca consentiranno di far luce su uno dei principali quesiti irrisolti delle neuroscienze moderne: quale sia il codice utilizzato dal cervello per interpretare e trasferire le informazioni provenienti dal mondo esterno. Svelare queste proprietà fondamentali è il primo passo per una migliore comprensione dei meccanismi di insorgenza di molte patologie neurologiche ancora misteriose come, ad esempio, la malattia di Alzheimer, l’Autismo e la Schizofrenia.

Inoltre le tecnologie sviluppate in questo progetto potranno essere di grande rilevanza nel campo delle interfacce cervello-macchina (il controllo del funzionamento di una macchina tramite impulsi elettrici generati dal cervello), utilizzate, ad esempio, nel campo della prostetica. Comprendere i dettagli del codice che il cervello utilizza per interpretare i segnali provenienti dai nostri sensi potrebbe portare ad una nuova generazione di interfacce, che permettano di recuperare la percezione dei sensi in presenza di una compromessa funzionalità dell’organo sensoriale attraverso la “scrittura” di opportuni codici neuronali direttamente nel tessuto cerebrale.

(sa)

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