La terapia di Trump prevede uno steroideo per i casi gravi di covid

Uno studio di giugno ha scoperto che il desametasone ha ridotto significativamente le possibilità di decesso dei pazienti gravemente malati a causa del coronavirus.

di Charlotte Jee

Il presidente Donald Trump viene curato con uno steroideo, il desametasone, che di solito è riservato ai pazienti con casi gravi di covid-19. Uno studio di giugno ha scoperto che il farmaco ha ridotto significativamente le possibilità che i pazienti gravemente malati morissero a causa del coronavirus. L’Organizzazione Mondiale della Sanità lo raccomanda solo per i pazienti con “covid-19 grave e critico”.

In una conferenza stampa i suoi medici hanno anche annunciato che Trump presentava livelli bassi di ossigeno nel sangue. E’ anche sottoposto a una terapia di cinque giorni di remdesivir, che secondo le sperimentazioni può abbreviare le degenze ospedaliere e salvare vite umane per i pazienti covid-19. Tuttavia, ieri, i suoi medici hanno detto che era in grado di alzarsi dal letto d’ospedale e camminare, e hanno affermato che il presidente sta per tornare a casa. 

Trump ha anche lasciato brevemente l’ospedale per salutare i sostenitori dalla sua Chevrolet Suburban blindata. Questa decisione è stata descritta come “follia” da un medico del Walter Reed Hospital, dove è in cura Trump, perché potrebbe aver messo a rischio i membri del personale dell’ospedale e gli agenti dei servizi segreti.

Considerando che ha 74 anni ed è sovrappeso, il presidente è a maggior rischio di malattie gravi. Ma non sappiamo se i medici stiano prescrivendo il cocktail di farmaci sulla base della loro valutazione medica o se Trump gli abbia ordinato di farlo. Qualche giorno fa, a Trump è stata somministrata una dose di un farmaco anticorpale sperimentale e non approvato, non disponibile per gli altri americani.

Questo farmaco è stato sviluppato da Regeneron ed è progettato per imitare una potente risposta immunitaria al fine di scongiurare un caso grave di covid-19. Gli scienziati non hanno studiato l’impatto che l’uso di più terapie contemporaneamente potrebbe avere sulla loro efficacia.

È impossibile sapere con certezza come Trump abbia preso il virus, perché possono essere necessari dai due ai 14 giorni per risultare positivi dopo essere stati esposti al coronavirus. L’ipotesi prevalente è che il presidente americano sia stato contagiato dalla sua aiutante Hope Hicks, anche se stanno emergendo testimonianze che una cerimonia alla Casa Bianca del 26 settembre avrebbe potuto essere un evento ad alto rischio, con almeno sette delle persone che hanno partecipato poi risultate positive. Non è chiaro se Trump abbia infettato altri, ma è del tutto possibile dato il suo fitto programma di manifestazioni elettorali, il dibattito televisivo  e gli eventi di raccolta fondi.

(rp)

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