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Dopo due anni con scarsi progressi, il lander della NASA smetterà di provare a scavare con la sua sonda termica nel Pianeta Rosso.

di Neel V. Patel

Da due anni ormai, la sonda InSight della NASA si trova sulla superficie di Marte, tentando di scavare a 5 metri di profondità per installare la sonda termica del lander. Lo strumento avrebbe dovuto rilevare la temperatura del pianeta e dire agli scienziati di più sull’attività termica interna e sulla geologia di Marte. 

InSight non si è mai nemmeno avvicinato a realizzare quest’obiettivo. Il 14 gennaio, la NASA ha annunciato che stava terminando tutti i tentativi di posizionare la sonda termica nel sottosuolo. Chiamata affettuosamente “la talpa”, la sonda è progettata per scavare sottoterra con un’azione martellante. 

Ma dopo il primo mese della sua missione, non è stata in grado di scavare più di 35 cm nel terreno prima di rimanere bloccata. La NASA ha lavorato da allora per trovare un qualche tipo di soluzione, incluso l’utilizzo del braccio robotico di InSight per inchiodare la talpa con un peso aggiuntivo per aiutarla a tornare a scavare.

Non ha mai funzionato davvero. La terra marziana si è rivelata inaspettatamente incline ad ammassarsi, diminuendo il tipo di attrito di cui la talpa ha bisogno per farsi strada sempre più in profondità. Gli esperti hanno recentemente escogitato un ultimo tentativo di usare il braccio di InSight, raccogliendo del terreno sulla sonda per fissarla e garantire maggiore attrito. Dopo oltre 500 tentativi il 9 gennaio, la squadra si è presto resa conto che non c’erano progressi. 

Un’illustrazione di come la talpa di InSight avrebbe dovuto essere dispiegata su Marte.

È una notizia scoraggiante, dato che la NASA ha deciso di recente di estendere la missione di InSight fino a dicembre del 2022. Durante questo periodo, non ci sarà molto spazio per la sonda termica. Bruce Banerdt, il responsabile della ricerca di InSight, afferma che la temperatura del pianeta potrebbe ancora essere misurata sulla superficie e pochi centimetri sotto la superficie utilizzando alcuni degli strumenti su InSight che funzionano ancora. “In tal modo sarà possibile determinare la conduttività termica della superficie vicina, che potrebbe variare con la stagione a causa del cambiamento della pressione atmosferica”, egli afferma.

Anche se la talpa non è stata in grado di realizzare ciò che ci si aspettava, non è esatto considerare la missione come un fallimento. “Abbiamo riscontrato nuove proprietà del suolo che non sono mai state verificate prima su Marte, con uno strato superficiale spesso e croccante che perde di volume quando viene schiacciato”, afferma Banerdt. “Non comprendiamo ancora tutto ciò che abbiamo visto, ma i geologi studieranno attentamente questi dati per gli anni a venire, utilizzandoli per estrarre indizi sulla storia dell’ambiente marziano”.

InSight continuerà con alcune delle sue altre indagini, in particolare la misurazione dell’attività sismica su Marte, in quanto il pianeta rosso è sempre scosso da terremoti.

(rp)