Skip to main content

Un nuovo rapporto pubblicato su Nature Geoscience introduce una nuova, allarmante previsione.

di Charlotte Jee

Al momento, le nuvole ricoprono intorno a due terzi del pianeta. Secondo quanto riportato all’interno di un nuovo studio, con l’innalzarsi delle temperature globali la copertura delle nuvole starebbe diminuendo al punto da rischiare di scatenare un ulteriore innalzamento delle temperature in superficie di circa 8 °C.

La scoperta: Il paper pubblicato su Nature Geoscience simulazioni al computer indicherebbero che i gas serra stanno provocando la scomparsa delle nuvole al di sopra degli oceani, e che questo fenomeno potrebbe drasticamente accelerare il riscaldamento globale nel corso del prossimo secolo. In particolare, il punto di svolta dipenderebbe dal raggiungimento di una concentrazione di anidride carbonica atmosferica pari a 1.200 ppm. Il livello attuale si aggira intorno alle 410 ppm, ma potrebbe raggiungere le 1.200 ppm entro il prossimo secolo.

Disastri del passato: Secondo gli autori lo scenario ricorderebbe un evento accaduto all’incirca 56 milioni di anni fa durante l’Eocene. Nel periodo conosciuto come il Massimo Termico del Paleocene-Eocene (PETM), un improvviso rilascio di carbonio nell’atmosfera è stato seguito a un brusco e catastrofico aumento delle temperature di oltre 5 °C. Questo evento ha provocato la massiccia estinzione di specie marine ed ha spinto altre specie, come i coccodrilli, a nuotare nel mare Artico.

È tempo di preoccuparsi? Sì e no. La prospettiva descritta nel paper è senz’altro spaventosa; significherebbe la fine della civiltà umana. Prima che questo punto del non ritorno venga raggiunto, però, dovranno essere confermate diverse previsioni, e potremo certamente attuare cambiamenti importanti. Dipenderà tutto dalla volontà, o meno, di affrontare e contrastare il cambiamento climatico di cui l’uomo è responsabile.

(MO)