NuTonomy sta conducendo a Singapore “il più grande e costoso esperimento di gruppo” con taxi a guida autonoma.
di Will Knight
Quanto dovrebbero apparire “umane” le manovre eseguite dalle vetture a guida autonoma?
NuTonomy, una società che a Singapore ha introdotto un servizio di taxi a guida autonoma, sta cercando di trovare la risposta a questa domanda. Pare che alcune delle reazioni più viscerali e negative ai robot che ricordano esseri umani possano interessare anche le vetture autonome.
“A prescindere dall’esito, dobbiamo creare un collegamento fra le automobili che guidano seguendo il regolamento e automobili che guidano come noi”, ha detto Karl Iagnemma, CEO di nuTonomy, in occasione della conferenza MIT EmTech 2016 che si è tenuta la scorsa settimana a Cambridge, nel Massachusetts. “È una domanda aperta sull’accesso di vetture autonome a strade percorse da conducenti umani – stiamo investigando”.
Iagnemma spiega come la sua società ha cominciato a offrire corse a bordo delle sue vetture a guida autonoma per raccogliere informazioni sulla reazione delle persone a questa tecnologia. Questo ed altri sforzi avranno una importanza fondamentale, perché la percezione del pubblico giocherà un importante ruolo nella velocità con cui la guida autonoma verrà commercializzata. “Potete considerarla la ricerca di gruppo più grande e costosa al mondo”, ha detto Iagnemma. “Si tratta di raccogliere informazioni estremamente importanti, e non esiste modo migliore per farlo”.
NuTonomy non è la sola a operare questo genere di ricerca, ma è stata la prima a offrire corse a membri del pubblico. Uber ha da poco seguito l’esempio con un servizio a Pittsburgh (vedi “Il progetto di Uber a Pittsburgh è fondamentale per le auto a guida autonoma” e “Your Driverless Ride Is Arriving Now”).
Iagnemma sostiene che i passeggeri registrino una curva di accettazione estremamente: pochi minuti di nervosismo si trasformano rapidamente in compiacenza e persino noia. Ciononostante, manovre che possono apparire particolarmente inumane continuano a destare nervosismo e preoccupazione. “La nostra prima versione di auto a guida autonoma guidava come un carrello su binari”, racconta Iagnemma. “Questa sconcertante nozione confondeva le persone. Ora siamo in grado di apprezzare l’importanza vitale delle loro impressioni”.
Il più famoso test di automobili a guida autonoma, condotto da Google in svariate città degli Stati Uniti, ha evidenziato l’importanza di uno stile di guida. Il comportamento apparentemente innaturale delle vetture ha già provocato alcuni incidenti (vedi “Primo incidente stradale per l’auto di Google”).
Le vetture dovranno anche adattarsi allo stile di guida di paesi differenti. Un0’auto addestrata sulle strade della California, ad esempio, potrebbe rivelarsi troppo tranquilla per le frenetiche strade di Boston o New York.
Il trial di nuTonomy a Singapore ha evidenziato ulteriori problemi che Uber ed altri taxi autonomi dovranno affrontare. La parte umana del servizio di taxi – l’assistenza con i bagagli o il recupero di oggetti smarriti all’interno dell’auto – dovranno essere considerati anche per le automobili senza conducente, dice Iagnemma.
(MO)