Secondo una stima del governo francese la nuova tassa, presentata oggi, raccoglierà all’incirca €500 milioni l’anno.
di Charlotte Jee 06-03-19
I dettagli: Durante una conferenza stampa, il ministro della finanza Bruno Le Maire ha annunciato che questa nuova tassa interesserà le società digitali con entrate globali superiori ai €750 milioni e ricavi in Francia superiori ai €25 milioni.
La tassa colpirà all’incirca 30 società, la maggior parte delle quali con sede negli Stati Uniti (solo una, Citeo, è francese). Nei prossimi mesi verrà passata al vaglio del parlamento, che potrebbe retrodatarne l’entrata in vigore al gennaio 2019.
Lo scopo: I governi in giro per il mondo stanno vagliando le soluzioni migliori per rimuovere gli stratagemmi adottati dalle società tech per minimizzare le tasse dovute. Il caso è particolarmente acceso all’interno dell’Unione Europea, dove le società scelgono spesso di allestire il proprio quartier generale nel paese con aliquota fiscale più bassa, arrivando a eludere le tasse in molti dei paesi che generano i maggiori profitti.
Il precedente: La Francia sarà il primo paese europeo a implementare questo genere di tassa. Il Regno Unito ha introdotto una tassa del 2% nell’ottobre 2018, anche se questa non entrerà in vigore prima dell’aprile 2020. Anche Italia e Spagna stanno introducendo nuove tasse virtualmente identiche.
Una questione internazionale: Vi è una ovvia logica nel garantire che queste leggi siano meglio coordinate, nonostante le difficoltà politiche insite nel mettere d’accordo tutte le parti; traguardo che la Francia sta cercando di raggiungere.
L’Unione Europea voterà per una tassa digitale su scala europea il prossimo 12 marzo; visto il requisito di voto unanime da parte di tutti e 28 i membri, però, è probabile che non passi. I ministeri del continente si aspettano invece di raggiungere un accordo per continuare a lavorare sulla riforma delle tasse globali.