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La riuscita di Chang’e 5 getta le basi per future missioni lunari.

di Neel V. Patel

La missione cinese Chang’e 5 ha riportato con successo campioni di roccia lunare e polvere sulla Terra il 17 dicembre. L’ultima volta era successo 44 anni fa con la missione sovietica Luna 24, nel 1976. Non si era mai verificato in precedenza che la Cina portasse a termine una missione di ritorno con dei campioni. 

La capsula spaziale è atterrata nella Mongolia Interna e le squadre di recupero su camion ed elicotteri hanno localizzato il sito di atterraggio poco dopo e hanno messo in sicurezza il contenitore con i campioni. L’atterraggio è il culmine di una missione di 23 giorni iniziata il 23 novembre, quando la Cina ha lanciato Chang’e 5 da un sito sull’isola di Hainan

Il lander della missione è atterrato sulla Luna otto giorni dopo e ha iniziato immediatamente le perforazioni. Ha raccolto materiale lunare da sotto il suolo e dalla superficie. L’obiettivo era raccogliere almeno 2 kg e riportarlo sulla Terra. I campioni sono stati immagazzinati su un veicolo di risalita che li ha riportati su un orbiter il 6 dicembre. La missione è rientrata sulla Terra il 13 dicembre.

Mentre si stima che le rocce lunari dell’era Apollo abbiano circa 3-4 miliardi di anni, il materiale raccolto da Chang’e 5 proviene da un sito nella regione nord-occidentale del lato vicino della luna chiamato Mons Rükmer. Quest’area si è formata più di recente e si pensa che le rocce abbiano solo circa 1,2 miliardi di anni. 

Ciò significa che gli scienziati che studiano il materiale potrebbero saperne di più sull’evoluzione della Luna e testare nuove tecniche per stimare l’età dei campioni geologici di altri pianeti, lune e asteroidi. 

Il programma lunare Chang’e, che include due schieramenti di rover sulla superficie lunare, ha avuto un notevole successo. Anche se breve, la missione è uno dei progetti più complicati intrapresi finora dal programma spaziale cinese. Il paese tornerà ancora sulla Luna con il lancio di Chang’e 6, nel 2023 o 2024.

(rp)