La Cina lancia la sua valuta digitale in due città

Secondo un rapporto di un’influente pubblicazione economica cinese, il paese sta per avviare una sperimentazione della sua valuta digitale, la cui prima fase potrebbe iniziare prima della fine di quest’anno, confermando l’idea diffusa che la Cina sia sul punto di diventare la prima grande economia a emettere moneta digitale sovrana.

di Mike Orcutt

Ad agosto, un funzionario della Banca popolare cinese (PBOC) ha dichiarato che la valuta digitale, che la Cina sta sviluppando da diversi anni, era “vicina” all’emissione. Il nuovo rapporto di “Caijing”, la più importante rivista economica cinese, delinea i passi successivi e sostiene che la PBOC potrebbe lanciare un esperimento su piccola scala a Shenzhen prima della fine dell’anno e poi allargarlo nel 2020. Oltre a Shenzhen, il progetto pilota verrà portato avanti nella città orientale di Suzhou. Se i test andranno bene, presumibilmente la valuta entrerà in vigore subito dopo.

Il rapporto di “Caijing “sembra confermare diversi dettagli sul sistema valutario, chiamato pagamento elettronico in valuta digitale (DCEP), che sono apparsi nei notiziari negli ultimi mesi. Per esempio, conferma che la PBOC collaborerà con le banche commerciali per emettere la valuta e che durante la fase iniziale le banche saranno in competizione sul modo migliore per implementarla.

I test dovrebbero includere sette aziende statali: le quattro maggiori banche commerciali e tre grandi aziende di telecomunicazioni. Secondo il rapporto, verranno coinvolti servizi del mondo reale nei settori dei trasporti, dell’istruzione e della sanità.

Il rapporto ribadisce anche che il DCEP è un sostituto diretto del denaro fisico. In effetti, le banconote e le monete cinesi sono già in larga parte affiancate da pagamenti mobili, in particolare tramite Alipay e WeChat Pay, le app basate su codice QR che sono diventate onnipresenti nel giro di pochi anni. È stato stimato che i pagamenti mobili hanno rappresentato oltre l’80 per cento di tutti i pagamenti in Cina nel 2018, rispetto a meno del 20 per cento nel 2013.

Mu Changchun, capo dell’istituto di ricerca sulla valuta digitale della PBOC, ha affermato che il DCEP sarà compatibile con Alipay e WeChat Pay. Ha anche detto che può essere utilizzato senza una connessione Internet.

Alcune delle principali domande riguardano la privacy, l’anonimato e l’accesso diretto del governo alle informazioni sulle transazioni. Il nuovo rapporto di “Caijing” riafferma, come Mu aveva già detto in precedenza, che il DCEP offrirà agli utenti un certo grado di “anonimato”. Tuttavia, non spiega in che modo verrà garantito.

(rp)

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