La Cina batte gli USA nella corsa ai caricabatteria per auto elettriche

La Cina è balzata in testa ad ogni altra nazione nel mercato dei veicoli elettrici.

di James Temple

La Cina è balzata in testa ad ogni altra nazione nel mercato dei veicoli elettrici, con un numero di vendite superiore alla somma delle vendite di ogni altro paese nel 2018. Secondo un rapporto stilato dal Center on Global Energy Policy della Columbia University, la nazione avrebbe anche accelerato la costruzione delle infrastrutture necessarie a supportare tali veicoli, permettendo al governo di prendere una posizione di spicco sul mercato automobilistico globale.

Secondo un recente rapporto, la Cina può vantare ora 808,000 caricatori per EV, un netto vantaggio rispetto al mezzo milione esistenti negli USA. Il dato riflette il numero di veicoli elettrici in uso sulle strade dei due paesi, 2.6 milioni contro 1.1 milioni.

Il punto di forza della Cina è la costruzione di stazioni di ricarica pubbliche. A fine 2018, la nazione aveva costruito 330.000 punti di ricarica in 70.000 stazioni, rispetto ai 67.500 punti in 24.000 stazioni degli USA, dove la maggior parte dei caricatori EV sono siti in case private.

La Cina offre indubbiamente un mercato automobilistico molto più esteso, con una popolazione più numerosa rispetto a quella degli USA, ma è indubbio che il governo centrale si sia impegnato di più nel supportare l’emergente industria dei veicoli elettrici, offrendo sussidi per le vendite, garantendo esenzioni sulle restrizioni applicate alle targhe dei veicoli, supportando i principali produttori di auto elettriche e delle batterie che le alimentano.

Il paradosso di ogni industria emergente in qualunque nazione rimane la necessità di avere abbastanza stazioni di ricarica da convincere gli utenti ad acquistare i veicoli, ed allo stesso tempo abbastanza veicoli in circolazione da giustificare il costo della costruzione di tali stazioni. Gli autori del rapporto sottolineano come non manchino difficoltà anche per la Cina. Una buona parte della popolazione cinese vive in abitazioni sfornite di un’area di parcheggio in cui installare caricatori domestici.
Il governo cinese ha quindi promosso anche lo sviluppo di reti di ricarica pubbliche grazie all’emissione di finanziamenti, standard tecnologici ed obbiettivi. Nello specifico, il Coniglio Governativo Cinese ha promosso la costruzione di abbastanza infrastrutture di ricarica da supportare 5 milioni di veicoli elettrici entro il 2020.

Il governo statunitense ha offerto incentivi fiscali rivolti all’acquisto di veicoli elettrici ed alcuni stati e città hanno offerto tagli alle tasse e finanziamenti per a costruzione delle strutture di ricarica necessarie. Nel complesso, però, il governo federale “sta giocando un ruolo secondario” nello sviluppo di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici, specifica il rapporto.

Il rischio che corrono gli USA è ovviamente la possibilità che questo contrasto nelle priorità dei due governi possa concedere un grosso vantaggio alla Cina in quello che potrebbe trasformarsi nella tecnologia dei trasporti più importante dei prossimi anni.

Immagine: NIO

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