La cassaforte dei big data eni

Eccellenza dei sistemi di security informatica vuol dire anche protezione costante dei dati aziendali attraverso una Control room dotata di strumenti all’avanguardia.

di Luca Longo

Il presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir), Giacomo Stucchi, e l’Amministratore Delegato di eni, Claudio Descalzi, hanno visitato il 13 aprile 2015 il Green Data Center eni di Ferrera Erbognone (Pavia) realizzato (vedi “Eni inaugura il Green Data Center, primo al mondo per efficienza energetica“) per ospitare i sistemi informatici centrali di elaborazione di eni, sia di informatica gestionale, sia l’High Performance Computing che supporta il core business dell’azienda, esplorazione e modellistica di giacimento.

Il GDC, tra i primi in Europa per tipologia e dimensione (5.200 mq utili, fino a 30MW di potenza IT) e tra i primi al mondo per efficienza energetica, si distingue anche per l’eccellenza dei suoi sistemi di sicurezza. Il centro è dotato infatti di elevati sistemi di protezione che garantiscono la sua sicurezza sia da eventi esterni (terrorismo, alluvioni, ecc.) che da eventi interni (come ad esempio incendi).

Eccellenza dei sistemi di security informatica vuol dire anche protezione costante dei dati aziendali attraverso una Control room dotata di strumenti all’avanguardia.

L’efficienza energetica del GDC, progettato interamente da eni, deriva da un particolare sistema raffreddamento (free-cooling), caratterizzato da una struttura che regola la temperatura usufruendo, per almeno il 75% del tempo, direttamente dall’aria esterna, limitando a meno del 25% l’utilizzo di condizionatori. Per il GDC sono state individuate soluzioni innovative per ridurre i consumi energetici, al fine di migliorare il parametro di efficienza energetica PUE (Power Usage Effectiveness – rapporto tra il consumo elettrico complessivo di un Data Center e il consumo dei soli apparati IT). L’obiettivo di scendere al di sotto del valore di 1,2 è stato raggiunto da eni nel 2014 con un PUE pari a 1,192.

Nel GDC è in funzione l’infrastruttura di High Performance Computing, il più potente supercomputer in Europa destinato alla produzione industriale oil&gas e uno dei più grandi in tutto il settore petrolifero. L’HPC consente una più veloce e accurata elaborazione dei dati del sottosuolo con tecnologie proprietarie. La strategia di eni è infatti quella di utilizzare la più moderna tecnologia di elaborazione per supportare l’esplorazione e la simulazione dei giacimenti. Nel 2014 eni ha ottenuto da HPCwire il riconoscimento come miglior utilizzo dei sistemi HPC nell’ambito oil&gas mondiale.

Nelle classifiche internazionali di settore l’HPC eni ha capacità totale di calcolo di 3 petaflops e di memorizzazione pari a 7,5 Petabytes è attualmente classificato 12° nell’ultima TOP500 che elenca i maggiori calcolatori del mondo.

Altro driver essenziale nella realizzazione di questo progetto è stato l’ottenimento del livello Tier IV, secondo i criteri internazionali di classificazione dell’Uptime Institute (il Tier IV è il livello più alto di garanzia che un data center può offrire).

(MO)

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