La caccia di Tesla a nuovi fondi non sorprende

Il futuro di Tesla Motors dipende dal corretto sfruttamento del rapporto fra tante tecnologie differenti, uno scenario che costa caro.

di David R. Keith

Il successo di Tesla Motors negli ultimi anni è stato talmente sorprendente che la notizia di difficoltà economiche e produttive della stessa ha sorpreso alcune persone. Tesla mira a raccogliere altri $640 milioni dai mercati capitali ed ha ridimensionato la stima sulle consegne per il 2015 di ben 5,000 vetture, menzionando potenziali complicazioni con i fornitori in rapporto alla necessità di preparare la produzione del SUV Model X.

La notizia serve a ricordare la portata delle sfide che la società mira a vincere nella sua ambizione a introdurre le proprie vetture elettriche nel mercato. In sostanza, costruire auto è un’impresa molto costosa. Una nuova vettura costa almeno $1 miliardo in sviluppo e allestimento, e tesla sta sviluppando simultaneamente due nuove vetture (il SUV Model X e la più piccola Model 3).

Allo stesso tempo, Tesla non sta solamente costruendo automobili: sta anche costruendo una catena di forniture integrata verticalmente, ed una rete di ricarica proprietaria. Una conseguenza di questa strategia è che servono maggiori investimenti da parte della società per continuare a perseguire lo sviluppo in simultanea di queste molteplici attività. Oggi Tesla guadagna su ogni singola vettura che viene venduta, ma brucia fondi per continuare a investire nelle sue altre attività.

Il percorso di Tesla al profitto si affida allo sfruttamento di queste molteplici direttrici per abbattere rapidamente il costo delle batterie ed accrescere il mercato globale delle vetture elettriche. La crescita nelle vendite accelererà l’accumulo di esperienza produttiva, concretizzerà le economie di scala nella produzione (vedi “Ha senso la Giga-fabbrica di Tesla?“), e fornirà le entrare necessarie alla ricerca e sviluppo, contribuendo quindi a ridurre ulteriormente il costo di batterie e vetture e a un ulteriore aumento di vendite.
L’incremento di entrate dovrebbe anche permettere a Tesla di espandere il proprio portfolio di vendite e la rete di stazioni di ricarica rapida che, a loro volta, accrescono l’attrattiva delle vetture Tesla.

Se questi feedback opereranno positivamente come descritto, l’ascesa meteorica di Tesla continuerà, con la costante diffusione di vetture Tesla nel parco circolante e l’incremento dei guadagni. Ciononostante, questo scenario potrebbe anche rivelarsi infido anziché virtuoso: se il costo delle batterie non calerà come previsto, le vetture continueranno a costare caro, influenzando le vendite e rallentando il ritmo a cui la società potrà concretizzare ulteriori riduzioni nel costo delle batterie. Investendo aggressivamente nella capacità produttiva delle batteria, nella ricerca e sviluppo e nella disponibilità di strutture di ricarica rapida, Tesla sta costruendo le capacità che, spera, le consentiranno di procedere nella direzione desiderata.

Elon Musk ha articolato una visione coraggiosa di come trasformare i mercati auto del mondo attraverso le auto elettriche, e Tesla sta sviluppando in casa ciascuno degli elementi necessari a rendere questa visione una realtà. Con la comparsa, quasi ogni giorno, di nuovi annunci sui prodigi tecnologici della società, sorge spontaneo immaginare che il successo di Tesla Motors sia ormai garantito. La realtà sulle finanze della società, e sull’incostante appetito dei consumatori per le vetture elettriche, rendono il futuro della società più incerto. Pazienza, e molti capitali, sono i reali requisiti per questo successo.

David R. Keith è professore assistente nel System Dynamics Group della MIT Sloan School of Management.

(MO)

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