Intoino, una innovazione alla portata di tutti

Un’app in open source, che permette di interagire intuitivamente con un sistema di prototipazione, consente a tutti di provare a innovare.

di Matteo Ovi

Abbiamo recentemente incontrato Marco Bestonzo, giovane innovatore italiano che ha partecipato al concorso “Innovators Under 35“, organizzato dall’edizione italiana del MIT Technology Review.

Abbiamo scoperto in questo ragazzo, nella sua idea e nella sua aspirazione, il chiaro desiderio di rilanciare l’innovazione italiana made in Italy.

Marco Bestonzo, fondatore e CEO di InTOino, si descrive come un appassionato di scienza, tecnologia e innovazione.

Passando da studi in elettronica a studi in ingegneria biomedica, presso il BioLab del Politecnico di Torino, Marco ha incentrato la sua tesi di laurea in dispositivi biomedici bioelettronici per neurofisiopatologia. Dopo aver trascorso un primo periodo presso l’IIT (Italian Institute of Technology) a lavorare su robot umanoidi destinati a missioni spaziali, Marco ha deciso di trasferirsi a Stoccolma presso il Karolinski Institutet per espandere le sue conoscenze in bioimprenditoria e innovazione come assistente ricercatore.

“Stoccolma è come la Silicon Valley del medical”, racconta, “ed è in posti come questo che si riuniscono le migliori menti del mondo, dove è concesso loro di provare a innovare”.

Trascorso il suo periodo di apprendimento in Svezia e rientrato all’IIT, Marco ha quasi immediatamente applicato le lezioni apprese all’estero e avviato la startup InTOino per sviluppare e produrre sistemi hardware e software in open source.

Il motto della startup è infatti “Everyone has great ideas and can change the world”, ovvero tutti sono in grado di avere grandi idee e di cambiare il mondo.

Partendo da questa visione, Marco ha sviluppato l’app Intoino, che consente a chiunque di comunicare in semplicità con sensori Arduino e TinkerKit.

Arduino è una piattaforma elettronica di prototipazione in open source che si basa su hardware e software “intuitivi”. La piattaforma è concepita per artisti, designer, hobbisti, e chiunque fosse interessato a creare oggetti o ambienti interattivi. L’app Intoino è connessa in modalità wireless con le schede Arduino tramite una speciale antenna a forma di lampadina (Intoino Bulb).

L’innovazione di InTOino sta principalmente nell’aver creato la possibilità di comunicare con sistemi elettronici, senza dover necessariamente avere nozioni di informatica o elettronica. “Potremmo dire che Intoino è una sorta di traduttore universale. La nostra app permette insomma a chiunque di divenire un inventore di prodotti”, dice.

Paragonando il progetto di Intoino agli sforzi volti verso la conquista dello spazio, Marco dice che la sua idea è “come il razzo che porta gli shuttle nello spazio”. Ed è proprio partendo dall’intenzione di permettere a chiunque di arrivare allo spazio, di essere inventori e innovatori, che Intoino è stato realizzato in open source, “perché chi non lavora in open source oggi è destinato a morire lentamente”, dice.

“Non si può diffondere l’innovazione senza permettere a questa di esprimersi liberamente. Oltretutto, diffondendoci sempre più potremmo divenire un vero hub per i sistemi open, e ottenere un vantaggio competitivo nei confronti dei colossi industriali che sviluppano app e sistemi di interazione e programmazione”, spiega. “La scelta di Arduino ci è parsa ovvia, dal momento che questo sistema è in open source. La nostra intenzione è quella di appoggiarci ad Arduino e contribuire alla sua divulgazione e al suo sviluppo”.

InTOino è appoggiata all’i3p, l’Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino, ed è attualmente in fase di fund raising, con diversi contatti con fondi di investimento. La startup prevede di ultimare a breve la versione Beta del proprio prodotto e di riuscire ad avviare la produzione della versione 1.0 entro la fine dell’anno. Stando alle previsioni, l’azienda dovrebbe riuscire a raggiungere un’utenza di 250.000 clienti in 5 anni, pur avendo una capacità produttiva di appena qualche decina di migliaia per i primi due anni.

L’app sarà commercializzata inizialmente con una serie di comandi per gestire sistemi di domotica casalinga e giardinaggio. Il prodotto includerà un’antenna Intoino e una piattaforma Arduino con sensori. “Con questi elementi, gli utenti saranno in grado di esplorare le funzionalità di Arduino e cominciare a inventare”.

I pregi e l’innovazione dietro questo sistema sono valsi una nomina tra le 16 startup più interessanti del panorama europeo nella conferenza parigina di Le Web, tenutasi a dicembre.

Più recentemente, nel corso dell’Ideas Economy a San Francisco, Intoino è stata nominata dall’Economist come una delle tre startup più innovative al mondo. “Si tratta di un forum globale dedicato all’innovazione, e credo sia importante precisare che InToino è stata la sola startup europea che si è guadagnata questa nomina su oltre 1900 partecipanti”.

Tra le ultime novità, il progetto Intoino è valso la partecipazione alla selezione finale per la borsa di studio indetta da Axelera per la Singularity University.

L’idea quindi attira e continua ad attirare, ma ciò che più affascina è la determinazione con cui il team InTOino insiste a voler promuovere il proprio lavoro dall’Italia. “Conosciamo bene il difficile contesto nel quale operano i ricercatori e imprenditori italiani. Sarebbe molto più semplice portare le proprie idee all’estero seguendo l’esempio dei tanti cervelli in fuga, le cui vicende si sono susseguite negli ultimi anni”. In molti ancora ritengono che questa sia l’unica soluzione disponibile oggi, ma è proprio qui che il team di InTOino si distingue.

“L’Italiano non deve più scappare”, dice Marco. “Una volta appreso quello che posti come la Silicon Valley hanno da insegnare, è tempo di tornare in Italia e ricominciare a creare innovazione. Cosi facendo, il mondo tornerà a guardare nella nostra direzione in cerca di innovazione”. Ecco, dunque, la visione di un giovane innovatore italiano, moderno e con radici salde in Italia, a cui auguriamo di continuare a crescere, partendo sempre da qui.

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