Intervista a Paolo Franceschetti: Ecco un’idea che, crescendo, ha preso forma e porta consiglio

Torniamo a parlare con uno dei vincitori della prima edizione di TR35, Young Innovators Under 35, Paolo Franceschetti.

di Matteo Ovi

A seguito della edizione 2013 di TR35, Innovators Under 35, l’evento che premia i giovani ricercatori italiani, abbiamo deciso di tornare ad ascoltare alcuni dei vincitori della prima edizione (Vedi “TR35: un premio alla cultura del sapere e del fare“) per scoprire dove le loro idee li hanno portati.

Abbiamo interpellato così Paolo Franceschetti (Vedi, “L’innovazione che cambia la vita“), che con il progetto Solwa ha realizzato un sistema per la depurazione dell’acqua non potabile sfruttando gli effetti di una serra sul ciclo naturale dell’acqua (che dallo stato liquido passa a quello gassoso per poi tornare a condensarsi).

Il progetto sfrutta l’energia solare per far evaporare la frazione acquosa a temperature più basse di quelle normalmente necessarie.

Tramite un arrangiamento di micropompe e scambiatori di calore, questa serra solare è in grado di depurare una quantità di acqua potabile da acque inquinate fino a 10 litri/giorno/m2 di superficie (nella versione SOLWA) o persino di essiccare fanghi (nella versione DRYWA).

Il sistema ha un consumo dell’ordine di poche decine di Watt ed è alimentato esclusivamente da pannelli fotovoltaici.

La lunga serie di riconoscimenti e partecipazioni a eventi italiani e internazionali che si è susseguita dal giorno della premiazione al TR35, Innovators Under 35, rende onore alla qualità e al rilievo etico e sociale del progetto.

Dalla fondazione di Solwa Srl, il sistema è stato distribuito in diverse regioni remote, dalla Burkina Faso, ai territori palestinesi occupati, regioni caratterizzate dalla carenza di risorse idriche potabili e da problemi climatici e sanitari. E’ stato proprio grazie ai premi vinti e alle pubblicazioni da più fonti che la tecnologia sviluppata da Solwa ha raggiunto e destato l’attenzione delle ONG che operano in paesi tanto remoti.

“E’ stato difficile passare dalla vita di uno studente a quella di un giovane imprenditore”, racconta Franceschetti. “L’azienda sta sviluppandosi dal punto di vista sia strutturale che economico e di prodotto, mirando all’ottimizzazione del sistema e allo sviluppo del mercato di vendita. Questo comporta la ricerca costante di nuovi fornitori, nuovi clienti, e la realizzazione di progetti con prospettive di lungo termine”.

Rivangando le origini dell’azienda, Franceschetti fa presente come il contributo da parte del Ministero della Difesa e di Enel siano stati fondamentali. “Il fatto, poi, di essere partiti dall’Italia – nel caso specifico, dal Veneto – ha significato comunicare con un substrato economico, di produzione e infrastrutture che ci hanno permesso di reperire le tecnologie e gli strumenti necessari a realizzare i primi prototipi e i primi impianti su scala ridotta”.

Pensando però alle difficoltà incontrate, Franceschetti non può che criticare il sistema amministrativo e commerciale. “Qui si ha sempre a che fare con contratti e fatturazioni penalizzanti, e persino gli incubatori sono spesso più degli spazi di marketing che un sistema capace di agevolare la crescita di una startup”.

Fortunatamente, la storia di Franceschetti ha più aspetti positivi che negativi.

Il prossimo traguardo di Solwa è l’industrializzazione su larga scala del sistema entro la fine dell’anno per poter distribuire ancor più su scala mondiale il sistema.

“Entro la metà del 2014 dovremmo uscire con nuovi prodotti dedicati all’essicamento di fanghi e percolati di discarica. A livello europeo, questa tecnologia dovrebbe avere un buon margine di rientro degli investimenti perché potrà essere applicata nella gestione dei rifiuti, un problema che attanaglia diverse città e paesi.

Rivolgendosi a chi, come lui, avesse un’idea e volesse maturare da studente o ricercatore, a imprenditore, Franceschetti lancia il seguente consiglio: “Non fermatevi mai alla prima idea. Comprendete le esigenze di chi si trova davanti a voi. Ascoltate i clienti sulla base delle loro esigenze e siate pronti a cambiare la vostra idea di conseguenza”. E a tutti i giovani innovatori che cercano di far emergere le proprie idee e dar loro una forma, noi ricordiamo che saremo pronti ad ascoltarli e a parlare di loro.

(MO)

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