Indagato lo scienziato cinese che avrebbe creato bambini geneticamente modificati con il CRISPR

He Jiankui dichiara di aver creato due gemelle con il genoma modificato per renderle resistenti al virus HIV. E’ etico? Legale?

di Antonio Regalado

Un ricercatore cinese che dichiara di aver creato i primi bambini geneticamente modificati, He Jiankui della Southern University of Science and Technology (SUST), di Shenzhen, è ora sotto indagine per verificare la legalità dei suoi esperimenti secondo la legge ed i regolamenti cinesi.

Un progetto cinese segreto avrebbe prodotto bambini il cui genoma è stato modificato per renderli resistenti all’HIV.
He, lo scienziato alla guida del progetto, ha rilasciato una dichiarazione video in cui annuncia la nascita di due gemelle sane, Lulu and Nana, “qualche settimana fa.”
Ha dichiarato che le bambine sarebbero state concepite in vitro con il contributo della sua squadra di ricerca agli ovuli fertilizzati “di qualche proteina ed alcune informazioni”, un chiaro riferimento agli ingredienti del CRISPR, lo strumento di gene-editing utilizzato per eliminare il gene CCR5.

La notizia ha dato vita ad un’ondata di critiche in Cina e all’estero, da parte di esperti secondo cui l’esperimento comporterebbe rischi inaccettabili a scopi medici discutibili. Feng Zhang, uno degli inventori del CRISPR, ha chiesto una moratoria sull’utilizzo della tecnica in manipolazioni di embrioni per procedure in vitro.

I documenti relativi all’indagine nominano gli sponsor dello studio oltre a He e Jinzhou Qin, rendendo inoltre noto che la ricerca avrebbe avuto l’avvallo della commissione etica del HarMoniCare Shenzhen Women and Children’s Hospital.
Lo Shenzhen City Medical Ethics Expert Board ha aperto le indagini sulla ricerca di He dichiarando che HarMoniCare “secondo le prime rivelazioni… non avrebbe aderito ai regolamenti per la corretta pubblicazione delle informazioni rilevanti.”

Il precedente direttore medico dell’ospedale privato, Jiang Su-Qi, ha dichiarato a Southern Capital News di non ricordare nulla in merito ad approvazioni delle ricerche di He da parte della commissione medica.
“Queste due bambine sono cavie. Vivranno tutto il ciclo di maturazione senza aver potuto accettare in anticipo i rischi che corrono,” spiega Liu Ying del Peking University’s Institute of Molecular Medicine.

Il presidente dell’università di He ha indetto una riunione d’emergenza dei ricercatori coinvolti nel progetto. “Tutto questo non ha nulla a che fare con la SUST, la ricerca non è stata condotta alla SUST,” dichiara il presidente della SUST Chen Shiyi, secondo i media cinesi.
Secondo il dipartimento medico della scuola, la ricerca “rappresenta una seria violazione degli standard e dei regolamenti etici ed accademici.”

Il governo cinese pubblicò nel 2003 una linea guida per le cliniche specializzate nella fertilizzazione in vitro proibendo l’utilizzo di embrioni geneticamente modificati in gravidanza. Ryan Ferrell, rappresentante americano di He, ha declinato ogni domanda sulla legalità del progetto.
Non è chiaro dove il progetto sia stato condotto, né chi lo abbia finanziato. “Mi ha spiegato di aver preso un anno sabbatico tempo fa proprio per concentrarsi sulla ricerca invece che sull’insegnamento,” spiega Farrell.

La notizia della nascita delle bambine è arrivata poco prima dell’inaugurazione del summit globale sul gene-editing di Hong Kong, dove si dibatte come governare queste potenti tecnologie. Secondo il sito Stat, la Chinese Academy of Sciences non avrebbe sponsorizzato l’evento, né vi prende ufficialmente parte.

Eric Topol, medico e scienziato del Scripps Research Institute, a La Jolla, California, fa sapere di essere stato preventivamente informato dello studio in corso, ma non abbastanza da determinare se il gene editing avesse avuto successo. “Non è un esempio di buona medicina,” dichiara. Topol ha criticato l’assenza di un rapporto scientifico che descrivesse la ricerca.
La notizia ha sorpreso il mondo accademico in Cina quanto all’estero. “Impossibile prevedere le conseguenze,” spiega Zhang Lin-Qi, vice-direttore del Tsinghua University Comprehensive AIDS Research Center, “La maggior parte di noi non sa cosa fare, me incluso.”

Un gruppo di accademici cinesi indipendenti ha pubblicato una dichiarazione di condanna della ricerca condotta da He, accompagnata da una richiesta alle autorità perchè emettano leggi capaci di regolamentare il campo del gene-editing.
“Si tratta di un duro colpo per l’immagine e lo sviluppo delle life sciences cinesi nella comunità globale,” hanno scritto. “E’ ingiusto nei confronti dei tanti studiosi onesti e sinceri che impegnati a rispettare i dettami morali nella ricerca scientifica.”

Nel suo video, He si descrive come un martire volontario per una causa superiore. “Capisco che il mio lavoro sarà controverso, ma le famiglie hanno bisogno di questa tecnologia e sono disposto ad affrontare le critiche,” dichiara.

(lo)

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