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Con un viaggio che la porterà dall’Oceano Pacifico al Mare di Barents norvegese, l’unità Eni FPSO si appresta a esplorare Goliat, il giacimento petrolifero offshore più a Nord del mondo.

di Luca Longo

Il 14 febbraio 2015 la piattaforma galleggiante FPSO (Floating and Production Storage Offloading Unit), destinata ad operare il giacimento di Goliat nel Mare di Barents norvegese, è partita dal cantiere coreano di Ulsan a bordo della Dockwise Vanguard, la nave da trasporto semisommergibile unica al mondo.

La FPSO di tipo Sevan 1000 è il più grande e sofisticato impianto di produzione e stoccaggio cilindrico del mondo, costruito con le più avanzate tecnologie per vincere le sfide tecnico-ambientali legate all’operatività in ambiente Artico.

Il viaggio, della durata di circa 60 giorni, consentirà alla piattaforma di arrivare ad Hammerfest, base operativa nel Nord della Norvegia, i primi di aprile.

Goliat, operato da eni con una quota del 65%, è il campo offshore a olio più a Nord del mondo. Scoperto nel 2000 e localizzato nel Mare di Barents norvegese a una profondità d’acqua di 370 metri, rappresenta per Eni uno dei più importanti start up produttivi del 2015.