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La professoressa del MIT ha contribuito ad aprire la strada nel campo della nanoscienza e della ricerca energetica.

di Alice Dragoon

La pioniera della nanoscienza Millie Dresselhaus, una delle prime scienziate a immaginare che fosse possibile creare nanotubi in carbonio, è mancata lunedì all’età di 86 anni.

“Abbiamo perso un gigante – una scienziata e ingegnere incredibilmente creativa nonché un delizioso essere umano”, ha scritto il presidente del MIT L. Rafael Reif in un messaggio rivolto alla comunità del MIT. “Fra i suoi molteplici primati, nel 1968, Millie è stata la prima donna al MIT a raggiungere il rango di professoressa di ruolo a tempo pieno. È stata la prima ed unica a ricevere un Premio Kavli e la prima donna a vincere la National Medal of Science in Ingegneria”.

Professoressa emerita del MIT in fisica, ingegneria elettrica e scienza dei computer, la Dresselhaus era ben nota per il suo influente lavoro sui nanomateriali e per essere stata la prima a sfruttare gli effetti termoelettrici su nanoscala, riuscendo a raccogliere energia dalle differenze di temperatura fra materiali che conducono elettricità.

Coautrice di otto libri e circa 1.700 paper, ha supervisionato più di 60 studenti dottorandi nei suoi 50 anni al MIT, lavorando incessantemente per promuovere l’uguaglianza dei sessi nella scienza e nell’ingegneria. Nel 2014 aveva ricevuto dal Presidente Obama una Medaglia Presidenziale della Libertà, continuando il suo operato come scienziata fino a pochi anni fa (vedi la lista “Seven Over 70” del 2013).

(MO)