Anche se già conosciuto negli anni della sottocultura scambista, l’atto di raccogliere le proprie secrezioni vaginali con le dita e poi impregnarsi il collo, i polsi e le orecchie con la fragranza, sta spopolando su Tik Tok
MIT Technology Review Italia
Questa “pratica” è diventata popolare di recente. In un video ora cancellato, la TikToker Mandy Lee incoraggia i suoi follower a provarlo, consigliando luoghi come la palestra e i bar affollati per sperimentare le potenzialità afrodisiache dell’effluvio. Dal suo video originale, ci sono state migliaia di risposte, con l’hashtag #vabbingtrend che ha avuto oltre 1,5 milioni di visualizzazioni.
Come riportato da “The Conversation”, il vabbing si basa sulla scienza dei feromoni, una sostanza chimica prodotta ed escreta da un animale, che determina, in un altro animale della stessa specie che viene a contatto con essa, una specifica modificazione fisiologica e/o di comportamento. Alla stregua degli animali, quindi, le secrezioni corporee come i fluidi vaginali dovrebbero contenere feromoni che possono trasmettere una serie di informazioni su una persona, compresa la sua composizione genetica, e stimolare una determinata risposta comportamentale.
In realtà, la scienza non ha raggiunto conclusioni definitive sul fatto che gli esseri umani possano percepire i feromoni e se questa capacità possa avere un impatto sul comportamento sessuale. Nonostante questa incertezza, le aziende che commercializzano l’ uso dei feromoni per attirare potenziali partner sono un grosso affare. Ci sono molte colonie e profumi che utilizzano feromoni che promettono di aumentare il proprio sex appeal. Il fatto che funzionino o meno è tutto da appurare.
I profumi e le colonie di feromoni sono considerati cosmetici secondo le normative FDA. Ciò significa che, mentre le aziende possono affermare di utilizzare feromoni, non esiste alcuna regolamentazione comprovante che il prodotto li contenga effettivamente. Sui social il vabbing è stato pubblicizzato come una forma più efficace di utilizzo di feromoni per attirare partner rispetto all’acquisto di profumi, con la motivazione che è meglio utilizzare il proprio sistema naturale di feromoni, invece di ricorrere a uno creato artificialmente.
Mentre gli scienziati sostengono che il vabbing non funziona e altri si chiedono se sia una bufala, chi lo pratica insiste sulla sua efficacia. Diverse persone hanno provato e documentato le loro esperienze di vabbing e affermano che ha favorito le relazioni sessuali. C’è anche una lettura politica di questa pratica che è stata interpretata come un atto di “disperazione”, in cui alle donne viene insegnato a valutare la propria autostima solo in base alla loro capacità di attrarre sessualmente gli uomini. Altre critiche sono state avanzate per gli aspetti antigienici e disgustosi, che hanno alimentato la vena satirica di molti comici.
Nelle società occidentali c’è una lunga storia di rappresentazioni sociali negative della vagina: inferiore al pene, assenza, ricettacolo passivo del pene, sessualmente inadeguata, disgustosa, vulnerabile e pericolosa. Le vagine sono anche considerate antigieniche, sporche o contaminanti. Questi aspetti sono stati considerati qualcosa di vergognoso e da mascherare, aprendo un terreno fertile per i mercati per creare insicurezze e rispondere a queste “mancanze”, con lo sviluppo di prodotti per la pulizia vaginale, commercializzati per aiutare le donne a “sentirsi fresche” e per mascherare gli odori vaginali naturali.
Più recentemente, c’è stato un aumento dei prodotti che promettono anche di schiarire la vulva. Anche in questo caso i comportamenti non sembrano legati principalmente all’igiene, ma prendono in considerazione aspetti strettamenti intrecciati al razzismo e ai privilegi storici della cultura bianca. Le preoccupazioni e la vergogna associate all’odore e all’aspetto dei genitali possono anche portare ad altre pratiche come la ceretta brasiliana e lo sbiancamento anale e vulvare.
Le conseguenze dello stigma associato all’odore vaginale vanno da un impatto negativo sul benessere delle persone durante le esperienze sessuali alle preoccupazioni sulla salute sessuale. Ciò può includere forme di disagio che si estendono dal modo di vivere il sesso orale all’ incoraggiare pratiche igieniche che presentano potenziali rischi per la salute.
Il vabbing e coloro che lo adottano potrebbero essere il sintomo di una nuova tendenza sociale in cui la vulva e la vagina viaggiano affiancate. Una serie di segnali pubblici si muovono in questa direzione: la candela profumata alla vagina di Gwyneth Paltrow, le mostre artistiche dedicate ai diversi aspetti genitali, le labbra a tema di Aimee Gibbs (Aimee Lou Wood, dalla serie televisiva Sex Education), i muffin a gusto vagina. Appare in ogni caso evidente che se si vuole realmente capire un fenomeno come il vabbing, la sola categoria della seduzione si mostri del tutto insufficiente.
Fotografia: Pixabay, JerzyGorechi
(rp)
.