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J. Craig Venter, il pioniere della genetica, dice che se avesse il tuo genoma sarebbe capace di riconoscerti tra mille

di Antonio Regalado

La californiana Human Longevity ha appena pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences uno studio in cui si dice capace di identificare, con sufficiente accuratezza, un individuo estrapolandone dal solo DNA lineamenti, colore di capelli e occhi, persino suono della voce.

Se fosse vero, le conseguenze sarebbero molte, dalla possibilità che la polizia possa un giorno individuare un sospetto a partire da una goccia di sangue, al fatto che nessun genoma mai raccolto sia veramente privato.

Secondo due esperti che hanno revisionato lo studio ed un ex-dipendente della Human Longevity, le dichiarazioni di Venter non sono realistiche, tanto che la rivista Science ne ha rifiutat la pubblicazione. “Craig Venter non può predire lineamenti,” ha twittato Yaniv Erlich, del sito di genealogia MyHeritage.com, allegando anche come Venter avesse visualizzato il proprio stesso viso, molto più simile al viso dell’attore Bradley Cooper che al suo. Secondo gli scettici, la Human Longevity fa soprattutto uso di dati su razza e sesso, nulla di nuovo, per realizzare immagini che ritraggono visi generici.

La società dichiara di poter indicare la persona giusta tra 20 il 70 percento delle volte, eppure, eliminati gli individui del sesso e della razza sbagliata, l’accuratezza della scelta crolla drammaticamente, anche allì11 percento.

Questo studio doveva essere una prova di forza per la Human Longevity, che ha raccolto 300 milioni di dollari per sequenziare un milione di genomi umani e creare il più grande database di DNA al mondo. A fianco di Venter troviamo l’esperto in machine-learning, Franz Och, della Google, che si è inizialmente occupato di gestire la mole di dati.

In un “Nucleo Sanitario” di San Diego, Venter offre analisi mediche super dettagliate ad un costo che può toccare i 25,000 dollari. Il progetto sulla previsione dei lineamenti doveva lanciare un messaggio: se Venter può ottenere dal DNA la forma del tuo viso, le informazioni mediche della Human Longevity devono valerne la pena.

Ecco perché, secondo Mark Shriver del dipartimento di antropologia della Penn State, la possibilità di poter, in futuro, identificare un viso dal suo DNA, non è solo teoria. Ciò non toglie che gli scienziati debbano ancora, in realtà, identificare come, esattamente, il DNA influenzi la lunghezza di un naso o le dimensioni di una bocca, o il timbro di una voce.

Dalla sua fondazione nel 2013, la Human Longevity ha perso o licenziato svariati dipendenti, tra cui anche alcuni degli autori originali dello studio. In risposta alle domande ricevute, la società ha fatto notare che per poter conseguire un grado maggiore di precisione, lo studio dovrebbe semplicemente essere allargato ad un numero di persone molto superiore alle 1,061 su cui è stato condotto.

Venter si è inimicato una parte della comunità scientifica sostenendo che la creazione di database genomici pubblici rappresenti un pericolo per la privacy.

 Jason Piper, uno gli autori dello studio non più impiegato della Human Longevity, è è contrario alle conclusioni a cui lo studio è stato condotto: “La privacy genomica è importante, ma non si tratta di non condividere le informazioni, quanto di rendere la cosa possibile senza paura.”

(LO)