Ren vuole incontrare la sua ragazza al Z’s, un bar al centro di Tokyo. Ella non sa dove sia, così Ren scarica una mappa a colori sul suo cellulare e la spedisce via e-mail a quello di lei.
di Bob Johnstone
Una scena del genere è diventata usuale nelle città giapponesi dal maggio 2000, quando J-Phone, il terzo operatore telefonico senza fili del paese asiatico, ha lanciato J-Navi, il primo servizio giapponese di localizzazione. Poco dopo il lancio, J-Navi – che ora fornisce le indicazioni per raggiungere oltre 15 milioni di luoghi di interesse nazionale, tra cui negozi, cinema, stazioni metropolitane e bagni pubblici – ha registrato milioni di pagine viste: un’autentica miniera d’oro per J-Phone, una società controllata dalla conglomerata wireless Vodafone, che fa pagare agli abbonati l’uso del Web e delle mappe.
Altre due aziende giapponesi della telefonia mobile, KDDI e il gigante NTT DoCoMo, si sono subito accodate con le loro versioni di contenuti localizzati, aggiungendo voci come le guide ai ristoranti, le previsione del tempo e gli orari dei treni. Da allora sono spuntati dozzine di altri servizi con accesso mobile a Internet per sfruttare questo tipo di informazioni.
«Le società di servizi e i loro fornitori di contenuti li hanno adottati in blocco (i servizi di localizzazione) senza la minima esitazione», dice Daniel Scuka, dirigente aziendale di «Wireless Watch Japan». «Determinare dove si trova un utente di telefonia mobile è diventato un momento fondamentale della pianificazione di qualsiasi nuovo contenuto, applicazione o servizio».
I numeri reali sono difficili da valutare, ma alcune stime parlano di decine di milioni di utenti dei servizi di localizzazione nel solo Giappone. I giovani giapponesi amano questo tipo di servizi perché sono economici (in alcuni casi gratuiti), comodi e facili da usare; quelli più usati sono mappe, navigazione e informazioni d’area, vale a dire dati relativi a quali ristoranti e negozi sono nelle vicinanze.
Le tecniche di determinazione della posizione variano dal no-tech all’ high-tech. Nel no-tech, gli utenti telefonici registrano l’indirizzo di casa e i fornitori inviano le informazioni ai loro telefoni, per esempio la presenza di sconti nei negozi di video locali. L’ high-tech utilizza microtelefoni GPS a singolo tocco che le aziende fornitrici hanno cominciato a vendere lo scorso anno; questi servizi possono essere personalizzati all’istante a seconda del luogo in cui si trova l’utente. KDDI ha venduto circa 5 milioni di telefoni nel primo anno di disponibilità dell’articolo.
In molte situazioni, comunque, la triangolazione con le torri cellulari, un sistema a basso contenuto tecnologico, si dimostra sufficientemente accurata. Gli utenti possono scegliere di ricevere messaggi commerciali con buoni sconto od offerte promozionali – il vero filone aureo di Internet mobile – entro determinate zone. A marzo del 2003, J-Phone ha lanciato Loco Guide, che diffonde un’ampia gamma di notizie ai clienti a seconda del luogo in cui si trovano, incluse informazioni dettagliate sui concerti futuri, sui film e su altri eventi.
In Giappone, almeno all’apparenza, il Grande Fratello è più interessato a esporre la merce che a guardarci.