Il sistema di voto americano è vulnerabile a causa degli elettori

Uno studio importante mostra che le persone raramente utilizzano la tecnologia per verificare la correttezza del voto, impedendo di capire se le macchine elettorali sono state hackerate.

di Patrick Howell O’Neill

Un nuovo studio dell’Università del Michigan sui sistemi automatizzati per il voto sta mettendo in luce il “grave rischio” che i risultati delle elezioni possano essere manipolati perché la maggior parte degli elettori non controlla che il loro voto sia corretto. 

I BMD, (ballot-marking devices), vale a dire i dispositivi per la votazione, combinano i metodi di voto fisico e digitale in un’unica macchina. Un elettore seleziona un candidato sullo schermo di un computer e la macchina stampa una scheda elettorale di controllo. L’obiettivo è garantire allo stesso tempo la facilità di voto e una pista di controllo fisica che gli hacker non possano facilmente modificare; il “Washington Post” riferisce che i dispositivi per la votazione sono utilizzati da almeno il 18 per cento dei distretti elettorali del paese.

Ma la ricerca indica che se una macchina per il voto è difettosa, è probabile che le persone non se ne rendano conto, perché pochi di loro controllano che la loro stampa sia corretta. E anche i rari elettori che verificano la versione cartacea non rilevano quasi mai errori quando sono stati fatti.

La ricerca solleva domande sui computer hackerabili e sugli audit postelettorali – due importanti problemi nella sicurezza informatica elettorale – a poche settimane dalle primarie in Iowa il 3 febbraio.

“L’inserimento di un computer hackerabile tra l’elettore e la registrazione della preferenza pone seri problemi”, afferma Eddie Perez, ex dirigente del settore elettorale che ha lavorato per Hart InterCivic per 16 anni. “Non sapendo se gli elettori guardano effettivamente la scheda di controllo e confermano il loro voto, la forza dell’audit si indebolisce”. 

Perez, che ora è il direttore globale per lo sviluppo tecnologico presso l’Open Source Election Technology Institute, ha affermato che questa ricerca ha raccolto i primi dati scientifici sul modo in cui gli elettori si comportano con i dispositivi di voto e su cosa implichi questo comportamento per la correttezza delle elezioni.

“Sulla base del comportamento di 241 persone in un ambiente realistico di seggi elettorali, scopriamo che, in assenza di interventi specifici, la rilevazione degli errori e le percentuali di segnalazione sono pericolosamente basse”, hanno scritto i ricercatori. “A meno che le prestazioni di verifica non possano essere notevolmente migliorate, i record cartacei dei BMD, in particolare se le macchine vengono utilizzate da tutti gli elettori di persona, nel caso di hackeraggio non possono essere invocati per rispecchiare il voto degli elettori”.

I ricercatori hanno scoperto che il 93 per cento degli elettori non si è reso conto dell’ errore. Nello studio, solo il 40 per cento dei partecipanti ha esaminato per intero le schede stampate e solo il 6 per cento ha riscontrato l’errore che era stato intenzionalmente introdotto ad ogni singola votazione. 

La nuova ricerca arriva appena un giorno prima che le tre principali aziende tecnologiche dei sistemi elettorali – Election Systems & Software, Dominion Voting Systems e Hart InterCivic – testimonieranno  davanti al House Administration Committee in un’audizione sulla sicurezza elettorale del 2020. Alla richiesta di un un commento, solo Election Systems & Software ha dichiarato di essere a conoscenza dei risultati dello studio.

I ricercatori hanno scoperto, tuttavia, che “educare” gli elettori può fare la differenza. Le istruzioni verbali per il controllo delle schede hanno comportato un aumento dei tassi di revisione e di segnalazione da parte degli elettori. 
Gli esperti di sicurezza affermano che gli audit post-elettorali sono cruciali, ma questa ricerca attira l’attenzione sul modo in cui tali audit verranno eseguiti e sul loro significato.

“Questi risultati sollevano anche dubbi sul fatto che gli audit delle schede di voto BMD contrassegnati dalla macchina siano affidabili o meno”, afferma Perez. “Se gli elettori non riesaminano le schede e non si sa se i documenti di verifica corrispondono o meno alle intenzioni di voto degli elettori, l’audit sta semplicemente confermando come i documenti sono stati tabulati da apparecchiature automatizzate e non certifica che i risultati corrispondono alla volontà degli elettori”.

(rp)

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