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La decisione, seppure limitata esclusivamente a componenti secondarie, sollecita il contrasto fra Regno Unito e Stati Uniti.

di Charlotte Jee

La decisione del Regno Unito è in netto contrasto con le richieste avanzate dagli Stati Uniti, che lo scorso agosto hanno messo al bando l’acquisto di apparecchi e attrezzature Huawei da parte di agenzie governative, invitando i paesi alleati a fare altrettanto.

Gli ultimi sviluppi: Il Primo Ministro Theresa May ha dato il via libera alle operazioni di Huawei per assistere il Regno Unito nelle operazioni per la realizzazione della rete 5G nazionale. Come riportato dal Telegraph, il ruolo della società sarà limitato alla sola fornitura di “attrezzature secondarie” quali antenne e stazioni base. La decisione è stata raggiunta da un comitato di ministri senior, anche se almeno cinque di questi avrebbero votato contro.

Una distinzione insignificante? Lo scorso agosto, il governo australiano era giunto alla conclusione che il contenimento dei rischi per la sicurezza presentati dall’introduzione di apparecchi Huawei nelle reti 5G nazionali fosse impossibile (una valutazione che gli stessi UK avevano appoggiato al momento). Lo scorso ottobre, Mike Burgess, uno dei responsabili dell’agenzia per la sicurezza informatica nazionale, aveva dichiarato che la differenza fra attrezzature principali e secondarie nelle reti 5G sarebbe diventata sempre più insignificante. Le “funzioni delicate”, infatti, passano ugualmente dagli strumenti primari a quelli secondari proprio per sfruttare le minori latenze offerte dalle reti 5G. Il Regno Unito non ha ancora motivato la sua decisione contraddittoria.

Un reminder: Huawei a ripetutamente negato qualunque azione secondo ordini impartitigli dal governo cinese, definendosi vittima di una caccia alle streghe alimentata dalla paura degli Stati Uniti di rimanere tecnologicamente indietro rispetto alla Cina.

(MO)