Il problema della privacy

Susan Landau è ingegnere responsabile del gruppo di lavoro dei Sun Microsystem Laboratories che ha promosso un importante progetto sui computer consapevoli della loro posizione. Landau, che s’interessa ai problemi della privacy e della sicurezza in relazione alle nuove tecnologie, ha risposto a tre domande.

di Susan Landau

TECHNOLOGY REVIEW: Le nuove tecnologie sollevano frequentemente problemi di difesa della privacy. I servizi di localizzazione destano qualche preoccupazione particolare a questo riguardo?

SUSAN LANDAU: Abbiamo in mente un modello del mondo in cui non si dice in giro dove si sta andando. Quando affermate «Sto tornando a casa», nessuno sa che avete fatto tre isolati in più per prendere dei fiori o spedire una lettera a qualcuno con cui non avevate richiesto di entrare in comunicazione. è impossibile vivere in un ambiente in cui il vostro cellulare e il vostro PDA rivela dove siete? No. è una violazione della privacy? Sicuramente. Come reagiranno le persone? L’equilibrio tra diritto alla privacy e convenienza è differente in ognuno di noi.

TR: La diffusione dell’informazione relativa a dove uno si trova può rappresentare anche un problema di sicurezza?

SL: Prima dell’11 settembre la difesa della privacy era legata soprattutto all’ambito commerciale: volevo veramente ricevere dalla pizzeria un messaggio pubblicitario unito a un flash sul mio cellulare mentre passavo lì davanti? Ma ora esiste anche un problema molto serio di sicurezza. Ciò rende per certi aspetti i telefoni cellulari meno utili. Si può immaginare, per esempio, che alcune persone non dovrebbero portare con loro il telefonino o, almeno, lo dovrebbero tenere spento. Nancy Pelosi, una rappresentante del Congresso, è un ottimo esempio; nessuno vuole che si sappia dove è.

TR: Allora come dovremo comportarci?

SL: Gli utenti dovrebbero sempre sapere a chi forniscono informazioni personali utili a identificarli, in questo caso il luogo dove si trovano. Chiunque deve avere la possibilità di scegliere chi può accedere ai dati relativi alla sua localizzazione e deve essere sicuro che ci sia un accesso limitato all’informazione personale, preferibilmente solo in alcune ore del giorno o in alcuni periodi della settimana. Per esempio, il datore di lavoro dovrebbe poterci rintracciare soltanto durante le ore lavorative. Una buona difesa della privacy potrebbe anche includere la richiesta di prove di identità prima che l’informazione relativa alla localizzazione venga rivelata. L’utente dovrebbe avere a disposizione una tecnologia che gli consenta di decidere subito quale livello di privacy vuole garantirsi. Perché se non si pone un argine fin dall’inizio, potrebbe diventare impossibile farlo successivamente.

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