Una parete di luci artificiali è forse la chiave per la produzione di abbondanti quantità di idrogeno liquido?
di Jamie Condliffe
L’edificio Synlight a Jülich, in Germania, ospita quello che i ricercatori del German Aerospace Center (DLR) descrivono come “il più grande Sole artificiale al mondo”. Su una parete dell’edificio è stata installata una serie di lampade Xenon ad arco ridotto – il genere che viene adoperato nelle grandi sale cinema per proiettare i film. In un cinema, però, si avrebbe una sola lampada; qui, su una superficie di 13 metri per 15 di larghezza, se ne trovano 140.
Quanto tutte queste lampade vengono accese e concentrate sullo stesso punto di 20×20 centimetri, si crea una luce 10.000 volte più intensa delle radiazioni solari che colpiscono un qualunque punto del pianeta. Al centro, le temperature raggiungono i 3.000 °C.
Questo allestimento è stato pensato per imitare le grandi centrali solari a concentrazione, che sfruttano un campo di specchi regolabili per concentrare la luce solare in un punto estremamente caldo, dove sciolgono speciali sali che vengono quindi utilizzati per creare vapore e generare elettricità.
I ricercatori del DLR, però, ritengono che un simile allestimento potrebbe essere impiegato per alimentare la reazione che permette di estrarre idrogeno dal vapore acqueo. In teoria, questo processo permetterebbe di disporre di un quantitativo costante ed economico di idrogeno liquido – qualcosa che i ricercatori continuano a bramare, poiché il suo impiego non comporta alcun tipo di emissione nociva.
Il problema con questo progetto è che il team del DLR non sa ancora esattamente come arrivare a questa reazione. È per questo motivo che hanno allestito l’impianto in maniera tale da poter testare i vari settaggi su una fonte di luce artificiale anziché sulla luce solare – una impostazione che, come precisato da Gizmodo, utilizza in poche ore l’equivalente di un intero anno di corrente elettrica di una abitazione; qualcosa che, certamente, tradisce le ambizioni ecologiche dell’intero progetto.
Ovviamente, questo non è il primo progetto a cercare di produrre idrogeno in maniera economica e sostenibile: la fotosintesi artificiale, l’elettrolisi di acqua marina, le reazioni nelle biomasse e diversi altri progetti hanno tutti tentato – e fallito, finora – di trovare una soluzione efficace.
Immagine: Synlight
(MO)