Il medico specializzato in fertilità che sta cercando di mettere sul mercato bambini dotati di 3 genitori

Una startup chiamata Darwin Life ha intenzione di applicare una controversa tecnica per l’incremento della fertilità a 100,000 dollari per pazienti sopra i 40 anni

di Emily Mullin

Un medico statunitense specializzato in fertilità ha fondato una società che offre una visione provocatoria alle donna sopra i 40 anni: rimanere incinte impiantando il proprio DNA nell’ovulo di una donna più giovane.

La società, Darwin Life, è stata creata l’anno scorso da John Zhang, già fondatore del New Hope Fertility Center di New York, con l’intenzione di applicare una tecnologia per la fertilità all’avanguardia chiamata “spindle nuclear transfer.”

Nata per prevenire la trasmissione di determinate malattie genetiche dalla madre ai figli, secondo Zhang la tecnica può essere applicata anche al ringiovanimento degli ovuli.

La definisce una “cura contro l’infertilità” e fa sapere che la Darwin Life comincerà ad offrirla a donne dall’età compresa tra i 42 ed i 47 anni, quella fascia d’età in cui si osserva un drastico declino nelle loro possibilità di rimanere incinte. Zhang è un esperto provocatore nel campo della fertilità. Portò a termine per la prima volta con successo questa tecnica l’anno scorso in Messico, facendo uso di delicati aghi cavi per scambiare il cromosoma presente in un ovulo donato con di un’altra donna.

La controversia relativa alla tecnica nasce dalla mancanza generale di prove sulla sua efficacia nonché dalla convinzione di alcuni che si tratti di una forma di manipolazione genetica. Il primo paese ad accettare l’utilizzo formale di una tecnica simile è stato la Gran Bretagna lo scorso marzo, ma solo nel caso di copie con un alto rischio di produrre figli portatori di malattie genetiche fatali.

In un video della clinica New Hope Fertility, un tecnico rimuove il nucleo di un ovulo donato per poi iniettarvi il DNA di un’altra donna. Il processo, chiamato “spindle nuclear transfer,” si prefigge la creazione di un ovulo sano per una donna non più giovane o portatrice di qualche malattia genetica.

La tecnica è tuttora illegale negli U.S.A. e Zhang fa sapere che la Darwin Life comincerà ad offrirla sono fuori del paese. La società sta già valutando una manciata di donne sopra i 40 che ne potrbbero trarre beneficio.

C’è chi considera allarmante la fondazione della società: la tecnica sarebbe troppo nuova per il commercio e potrebbe provocare un incremento nella richiesta di donazione di ovuli. “Si tratta di una procedura pericolosa ed estrema,” dichiara Marcy Darnovsky, direttore esecutivo del Center for Genetics and Society, un gruppo che mette in discussione i progressi biotecnologici. “Si sta ampliando di molto la sperimentazione sugli esseri umani.”

Secondo Zhang, la Darwin Life, ha già raccolto 1 milione di dollari in finanziamenti. Zhang non rende noti i nomi degli investitori. La tecnica associa i geni di una donna più anziana ai mitocondri dell’ovulo di una più giovane. I mitocondri, strutture che producono energia, sono dotati di un proprio piccolo patrimonio genetico, motivo per cui si parla di “bambini con tre genitori”.

Zhang ed altri esperti sono convinti il declino della fertilità sia causato dal malfunzionamento dei mitocondri. L’anno scorso, Zhang e la sua squadra hanno applicato la tecnica agli ovuli di una donna affetta da una rara malattia genetica chiamata sindrome di Leigh, provocata da mitocondri mal funzionanti. La coppia, originaria della Giordania, aveva già perso due figli. Per prima cosa, Zhang ha rimosso il nucleo da un ovulo donato. Vi ha quindi iniettato i cromosomi della donna Giordana e lo ha fertilizzato in vitro con lo sperma del marito. Nonostante questa procedura sia stata condotta a New York City, l’ovulo è stato impiantato nella donna in Messico perché la tecnica è illegale negli U.S.A. L’aprile del 2016 ha visto la nascita di un bimbo sano.

Il Congresso statunitense, preoccupato della possibilità che si possano un giorno creare bambini di design, ha posto il veto su qualunque utilizzo di embrioni geneticamente modificati, anche a scopi di ricerca.
Robin Lovell-Badge, biologo Francis Crick Institute di Londra, ricorda che la tecnica non è esente da rischi. Non si può con certezza escludere né che mitocondri fallaci facciano comunque la loro comparsa nell’embrione, né che possano esserci casi di incompatibilità genetica.

Lo stesso studio pubblicato da Zhang in aprile sulla nascita del bambino in Messico, rivela che una porzione di DNA della madre è stata comunque accidentalmente trasferita nell’ovulo, con possibili conseguenze per il bambino. Lovell-Badge è stato tra coloro che hanno promosso la tecnica in Gran Bretagna lo scorso novembre.
Dello stesso parere è Ainsley Newson, associate professor di bioetica presso la University of Sydney. Secondo Sean Tipton, portavoce della American Society for Reproductive Medicine, il fatto che Zhang stia offrendo la procedura fuori dei confini degli Stati Uniti è il diretto risultato del divieto governativo contrario anche alla sola ricerca.

Secondo Zhang, la procedura costerà circa 80,000 -120,000 dollari. Secondo Newson, la vendita di simili procedure è pari a “vendere speranza a donne in condizioni vulnerabili.” Già le procedure di fertilizzazione in vitro sono costose, fisicamente gravose e dai risultati incerti. Il loro costo si aggira, secondo Tipton, sui 12,400 dolalri negli U.S.A.
Zhang conta sul fatto che donne pronte a sottoporsi a procedure in vitro non si facciano scoraggiare dalla necessità di viaggiare all’estero. La Darwin Life avrebbe già ricevuto centinaia di richieste di informazioni. Zhang dichiara di avere ogni intenzione, in futuro, di includere tecniche di gene editing che permettano ai genitori di selezionare il colore dei capelli e degli occhi dei figli, o di alzare il loro QI.

(LO)

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