L’estensione dei crediti per il solare risulterà in miliardi di nuovi investimenti e dozzine di gigawatt in nuove installazioni.
di Richard Martin
L’industria statunitense delle energie rinnovabili ha appena ricevuto una spinta positiva grazie all’approvazione di una proposta di legge “omnibus” da parte del congresso. La proposta, infatti, include l’estensione per altri cinque anni dei crediti d’imposta ai progetti nel settore eolico e solare.
Molte figure nell’industria solare si stavano preparando al termine dei crediti, fissato per il 1 gennaio 2017. Il programma offre un’imposta di credito pari al 30 percento del valore dei progetti eolici e solari, ed ha permesso a diverse installazioni solari di crescere del 76 percento l’anno a partire dal lancio del programma, avvenuto nel 2006. Da allora, i crediti per l’eolico sono stati sporadici perché il Congresso ha lasciato più volte che scadessero, rinnovandoli poi per uno o due anni soltanto. L’ultima estensione risale alla fine del 2014.
Seguendo il nuovo schema, i crediti del 30 percento nel solare verranno estesi fino al 2019 per poi cominciare a decadere gradualmente fino ad arrivare al 10 percento nel 2022. Dopo il 2022, il credito verrebbe eliminato per quanto riguarda le installazioni residenziali solari e continuerebbe per quelle commerciali. I crediti nell’eolico saranno applicati a progetti avviati a partire dall’inizio del 2015 e continueranno fino al 2019, per poi diminuire gradualmente ogni anno e terminare nel 2020.
La notizia dell’accordo ha fatto impennare le quotazioni dei più grandi produttori e installatori solari – che nel corso dell’ultimo anno avevano vacillato pericolosamente. Le azioni di SolarCity sono salite del 55 percento nell’ultima settimana, mentre quelle della SunEdison sono salite del 51 percento. Il Guggenheim Solar ETF, che monitora le principali azioni del solare, è salito del 19 percento.
Stando alla GTM Research, l’estensione del credito d’imposta risulterà in 25 gigawatt di capacità solare addizionale nell’arco dei prossimi cinque anni, spinti da $40 miliardi di nuovi investimenti nell’arco dei prossimi cinque anni. Le installazioni solari annuali, stando alla società, raggiungeranno i 20 gigawatt nel 2020 – più della capacità totale installata negli Stati Uniti fino alla fine del 2014. Bloomberg New Energy Finance ha presentato una previsione leggermente più modesta, con 20 gigawatt di energia solare e 19 gigawatt di eolico entro il 2020.
A prescindere dai numeri reali, è chiaro che il Congresso ha migliorato le prospettive delle energie rinnovabili nel tentativo di rispettare gli impegni presi durante l’incontro di Parigi.
(MO)