Si tratta del più grande fondo per proteggere le elezioni in un decennio, ma lo stanziamento non è ancora sufficiente per rispondere alla critiche di chi ha richiesto nuovi standard di sicurezza.
di Patrick Howell O’Neill
“E’ uno sviluppo positivo dopo mesi di pressioni, ma questo denaro non sostituisce un meccanismo di finanziamento permanente per garantire e mantenere i sistemi elettorali e una legislazione globale per proteggere le nostre elezioni; la Casa Bianca e i leader repubblicani al Congresso hanno bloccato qualsiasi iniziativa in questa direzione per due anni”, ha detto il senatore democratico Mark Warner.
Quest’anno molte proposte di legge sulla sicurezza elettorale sono state votate al Senato controllato dai repubblicani dopo essere state approvate dalla Camera dei rappresentanti controllata dai democratici.
La legge sulla sicurezza elettorale, per esempio, darebbe agli stati 1 miliardo di dollari in finanziamenti per la sicurezza e richiederebbe schede elettorali di backup cartacee, che secondo gli esperti offrono l’unico sistema in cui i voti possono essere verificati in modo credibile. Il DETER Act imporrebbe alle agenzie di intelligence statunitensi di riferire in merito alle interferenze elettorali dopo ogni elezione federale.
La legge SAFE ha imposto garanzie di sicurezza e investito di più nel potenziamento dei sistemi elettorali, inclusi 600 milioni di dollari nel primo anno. Finora i repubblicani al Senato hanno bloccato ogni iniziativa, minimizzando le minacce e dicendo che gli Stati dovrebbero intraprendere azioni invece del governo federale.
Gli esperti del Brennan Center for Justice della New York University affermano che i governi statali e locali hanno bisogno di quasi 2,2 miliardi di dollari per soddisfare le esigenze di sicurezza elettorale di base nei prossimi cinque anni.
Le quattro principali esigenze di sicurezza elettorale sono la certificazione di cibersicurezza, la protezione dell’infrastruttura di registrazione degli elettori, gli aggiornamenti delle macchine per il voto e gli audit postelettorali.
“Proteggere le nostre elezioni è un imperativo e gli stati e i governi locali hanno bisogno di finanziamenti continui e affidabili per farlo”, ha dichiarato Lawrence Norden, direttore del Programma di riforma elettorale del Brennan Center, in un rapporto pubblicato quest’anno. “Un investimento minimo di 2,153 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni porterà tutti gli stati a una base ragionevole per la sicurezza elettorale. Questi sono costi che vanno al di là dell’ordinaria amministrazione delle elezioni e sono focalizzati sulle urgenti necessità di proteggere le infrastrutture elettorali dalle interferenze straniere o dagli hacker”.
(rp)